Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Finisce la striscia dei pareggi consecutivi della Roma. Ma nel peggiore dei modi. Uno 0-2 in casa contro la Sampdoria che per certi versi fa più male di quel maledetto 25 aprile 2010 quando i blucerchiati con una doppietta di Pazzini portarono via lo scudetto dalla Capitale. Fa male per il modo in cui è avvenuta una sconfitta umiliante e rabbiosa che ha portato all’esasperazione uno stadio stanco di sostenere a spada tratta una squadra impresentabile da inizio 2015. Uno 0-2 che probabilmente sancisce una scollatura definitiva tra dirigenza e Rudi Garcia che a fine gara comincia a pensare pubblicamente, per la prima volta, ad un futuro lontano da Roma (“Non sarò mai un peso per la Roma“), ipotesi confermata anche dal dg Baldissoni (“Il tempo di sbagliare è finito, due mesi negativi sono troppi, la Roma si è involuta. Parlare ora del futuro di Garcia è inutile, siamo tutti in discussione. Se non raggiungeremo gli obiettivi, ci sarà modo di parlare“). E intanto la gara di Europa League contro la Fiorentina si avvicina, probabilmente la sfida che sancirà il futuro di tante cose in casa Roma. Nel frattempo citiamo un coro alzato dalla Curva Sud nel finale di Roma-Sampdoria: “Questa fede non va tradita…“.
IL MIGLIORE: Francesco Totti
Cambio per la Roma al minuto 63: fuori Totti, dentro Verde (altro migliore in campo). La Roma si spegne poco dopo un’ora di gioco. E’ un caso? Assolutamente no. E il fatto che ad oggi 17 marzo 2015 ci si affidi ad oltranza ad un quasi 39enne è deprimente. Chiariamoci, Totti ancora oggi è un fenomeno d’altri tempi, ma rimane sempre un 39enne. Un numero 10 che purtroppo per difetti d’età gioca da fermo. Ma che da fermo sa fare ancora cose da applausi. Lo dimostrano le numerose invenzioni in verticale e in profondità gettate all’aria da Iturbe e soprattutto da un Gervinho irritante che a fine gara viene divorato dall’Arena olimpica, roba che se ci si trovasse nell’Antica Roma lo stadio avrebbe innalzato il pollice in giù. Totti ci prova da lontano nel primo tempo con una staffilata ad incrociare su cui Viviano è attento e sfiora per ben due volte il gol con un colpo di testa mancato, caratteristica che da sempre non gli appartiene. L’unico ad uscire tra gli applausi e a guadagnarsi come quasi sempre nella sua storia calcistica, almeno una sufficienza in pagella.
IL PEGGIORE: Juan Manuel Iturbe
Il suo impegno e la sua corsa vengono spesso premiati dai voti e dalle critiche positive dell’ambiente che speranzoso aspetta ancora un gesto atletico e tecnico degno del suo cartellino. Ma la pazienza a volte termina. Così anche lui viene distrutto dai fischi a fine gara dopo una prestazione assolutamente insufficiente. Iturbe non entra mai in partita, vaga spesso in campo non trovando spazi giusti e, come spesso accade, si incaponisce in un tocco o in un dribbling di troppo. Sbaglia malamente in occasione dell’1-0, lasciando scappare Eto’o senza un minimo di pressing e di cattiveria agonistica. Nel secondo tempo ci prova con un destro da fuori area, ma il suo tiro è ciccato e termina addirittura in fallo laterale. Probabilmente un azione che spiega il suo stato psico-fisico…
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)