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IL TEMPO Iturbe è della Roma, colpo da scudetto

Iturbe e Parolo, i colpi di mercato di Roma e Lazio
Iturbe e Parolo, i colpi di mercato di Roma e Lazio

(A. Austini) Lo voleva la Juve. Lo ha preso la Roma. Di solito accade il contrario. Anzi, accadeva. Perché da qualche anno il centro di gravità del mercato italiano si è spostato a Trigoria. Precisamente nell’ufficio di Walter Sabatini, che mette a segno l’ultimo colpo di una lunga serie. E se la ride di gusto, come riusciva a fare solo Luciano Moggi. Juan Manuel Iturbe Arevalos è giallorosso. È costato 22 milioni più bonus per un massimo di 2,5 milioni e ha firmato un contratto quinquennale fino al 2019 da circa 1.6 milioni netti, oltre a premi a rendimento che potrebbero portarlo a guadagnare fino a due milioni e mezzo. È l’acquisto più caro della Roma americana: supera i 21 milioni (commissioni comprese) di Lamela e si piazza alle spalle di Batistuta e Cassano. Il comunicato con le cifre ufficiali è arrivato ieri sera, mentre in giornata l’agente Gustavo Mascardi ha parlato di operazione da 31 milioni totali e il Verona ha fatto trapelare una valutazione finale di 28.5 milioni. Essendoci di mezzo un cartellino «spacchettato» e diversi agenti, non è semplice calcolare il «vero» prezzo ma quel che conta è che Iturbe è romanista. E ora lo scudetto non è più sogno vietato.

Più che una trattativa, è sembrato un film poliziesco. Primo abboccamento a ottobre, la Roma chiede Iturbe al Verona e informa il ragazzo . Poi, col passare dei mesi, si scatena l’asta. Juve, Milan, Atletico Madrid e Benfica, solo per citare alcune delle pretendenti. A Torino sono convinti di aver vinto la partita dopo un accordo (a cifre leggermente inferiori del contratto poi garantito dalla Roma) raggiunto sulla parola con i procuratori Triulzi e Anellucci. Ma non hanno fatto i conti fino in fondo con l’altro agente, Mascardi, che detiene una percentuale del cartellino, è in contenzioso legale con gli altri manager e, soprattutto, è molto legato a Sabatini. La Roma, nel frattempo, si è defilata. Strategicamente. Ha osservato, tenendosi sempre informata sul prezzo del giocatore. Dopo un un lungo tira e molla, l’intesa Juve-Verona non arriva.

Sabato scorso l’affondo decisivo: Sabatini incontra Sogliano per firmare il passaggio di Iturbe nella Capitale. Tra i club è tutto fatto, bisogna solo ratificare il contratto con il giocatore.Domenica all’Hilton di Monte Mario Sabatini e Baldissoni vedono Mascardi e siglano l’intesa definitiva. Grazie alla mediazione dell’avvocato Crespo si sistema anche la questione degli altri due procuratori. Iturbe parte lunedì dal Paraguay con 12 persone al seguito tra familiari e amici, ma non sa ancora di essere già un giocatore della Roma. Per evitare un nuovo rilancio, bisogna mantenere la segretezza fino all’ultimo. Lo informano martedì, quando atterra a Fiumicino in compagnia della famiglia. Pensava di andare alla Juve, ma «ora sono felicissimo di arrivare alla Roma» le sue primissime parole da giallorosso, travolto dall’affetto dei tifosi. Ieri si è spostato dal Parco dei Principi all’Hilton, dove lo ha pranzato con Baldissoni e gli agenti. Poi un caffè all’Ara Pacis. Stamattina alle 9 visite mediche, poi pranzo a Trigoria e firma «ufficiale» con Sabatini, prima di unirsi ai nuovi compagni per l’allenamento compatibilmente con le operazione preliminari al trasloco. Ha già scelto la maglia numero 7 (Nainggolan invece prende il 4) e ovviamente parteciperà alla tournée negli Usa.

Per la gioia di Garcia, che aspettava un mancino veloce in attacco e lo ha avuto. Iturbe era il preferito di Sabatini, che però aveva vagliato almeno altre cinque opzioni. Su tutte Yarmolenko: ieri, incontrando vari procuratori a Milano, si è disimpegnato dalle varie trattative. Oltre all’ucraino la Roma rinuncia a Cerci, Douglas Costa, Lens e Shaqiri. Per il momento, perché Ljajic potrebbe partire: ieri incontro con l’agente Ramadani, lo aspetta lo Schalke in Germania.

E Carrasco? La Roma lo ha in pugno, anche se il manager Iovino sostiene che manchi l’accordo col Monaco. Con Iturbe a Trigoria, la società può valutare con più calma. Aspettando sviluppi su Benatia: al momento non c’è un’offerta tale da far pensare a una sua partenza. Garcia, comunque, vuole Basa mentre la società tiene d’occhio Toloi. Un centrale arriverà di sicuro, due se parte Benatia. E, in quest’ultimo caso, avanzerebbero anche i soldi per puntellare l’attacco.

 

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