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GAZZETTA GIALLOROSSA. Massimo Neri: “Allenamenti troppo duri? Inducono ad un livello di condizione superiore”

Lunedì prossimo, in uno stadio Olimpico tinto di giallorosso, andrà in scena il delicato match tra Roma e Juventus valido per la 15sima giornata di campionato. Per l’occasione, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato l’attuale preparatore atletico della nazionale inglese allenata da Fabio Capello ed ex due compagini, Massimo Neri. Di seguito, riportiamo le sue dichiarazioni:

Qualche problema legato agli infortuni muscolari?

“E’ un argomento delicato, a volte è molto difficile anche per chi sta dentro trovare la causa effettiva, figurarsi per chi sta all’esterno. Le cause possono essere tantissime, bisogna quantificare gli infortuni, vedere, se in un breve lasso di tempo, si ripetono nello stesso distretto muscolare. Certo, poi bisogna evitare di fare le stesse cose che hanno portato a questi infortuni”.

Lavorare solo con il pallone, senza una adeguata preparazione di fondo, può essere utile?

“Secondo me il lavoro con la palla e senza palla non c’entrano. Quando si hanno le idee chiare si possono trovare degli accorgimenti anche per lavorare con la palla. Poi ci sono i fautori del lavoro atletico-fisico senza palla e quelli che prediligono l’utilizzo della palla: le cose sono complementari, l’una non esclude l’altra. Lavorare con la palla, fare partitelle a pressione e in spazi ridotti, interessano comunque la parte fisica-atletica. Il segreto sta nel  trovare la giusta miscela tra la parte senza palla e con la palla”.

Allenamenti troppo duri, i giocatori si lamentano?

“Mi viene da pensare che non ho mai visto nessun giocatore schiattare in campo dalla fatica. È sempre la stessa solfa, quando non vanno le cose, si cerca sempre un alibi. Un allenamento anche di due ore non ha mai ammazzato nessuno. Anzi, allenamenti pesanti in una squadra che non ha impegni di coppa, gestiti in un certo modo, non sono controproducenti, ma inducono ad un livello di condizione superiore”.

L’aspetto fisico della juve di Conte è uno dei suoi punti di forza?

“ Conte e tutto il resto dello staff  sono stati molto bravi a costruire una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore. La Juventus ha dei calciatori-atleti che fanno della loro caratteristica principale proprio la forza, la corsa e la quantità, unite ad una discreta qualità: è un esempio Andrea Pirlo, tutti portano acqua al mulino e lui inserito in quel contesto, detta i tempi e i ritmi a quelli che sono i combattenti di una squadra come la Juve. Il segreto dei bianconeri, sta nella quantità e intensità che mettono in campo. La cosa più evidente, sta nel fatto che nella squadra di Conte segnano più centrocampisti che attaccanti: Marchisio è già a quota sei, Vidal ed Estigarribia hanno segnato ultimamente”.

Ha allenato entrambi: Totti e Del Piero quando possono reggere ancora?

“Con il passare degli anni, determinate qualità si perdono inevitabilmente. Tutto dipende dalla  voglia che hanno di rimanere sul campo per poter affrontare un impegno:  non c’è dubbio che sia Del Piero che Totti stiano dando un valido esempio. Gli aspetti legati all’età? Se un giocatore è sostenuto da una grande voglia e personalità, si superano”.

Pronostico?

“ Mi auguro possa essere un  1, anche se credo sia più una partita da tripla”.

A cura di Flavio Festuccia

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