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CONFERENZA STAMPA. Luis Enrique: “Se la squadra mi segue al 100%? Chiedete a loro a microfoni spenti”(ascolta l’audio integrale)

 

Luis Enrique

“Oggi tutto è andato male dall’inizio, fino al minuto 15 era una partita equilibrata e dopo la giocata del rigore tutto è cambiato. Ho pensato fosse meglio continuare con due punte per mettere in difficoltà la Fiorentina, ma non è andata così. E’ arrivato il secondo gol su calcio piazzato e poi tutto quello che abbiamo visto”

Durante il secondo tempo i primi cori dei tifosi contro di lei. Cosa si sente di dire ai tifosi della Roma?

“Non credo sia il momento di parlare dei tifosi. Mi spiace perché lavoriamo per loro, per cercare che godano degli sforzi nostri, dello staff tencico e della società. Quando le cose vanno male e il tifo mostra tristezza li capisco e li rispetto al massimo. Ho sempre avuto rispetto massimo per i tifosi e continuerò ad averlo. E’ normale che siano arrabbiati. Sono il massimo colpevole, il primo responsabile di tutto e mi spiace moltissimo per lo sforzo che hanno fatto per venire qui e per tutti quelli che hanno visto la partita in tv. Io posso solo continuare a lavorare e stare qui al mio posto quando la squadra ne ha bisogno”

Pericolosa involuzione nella Roma?

“I risultati dicono che dopo due vittorie abbiamo perso due partite, una contro l’Udinese, una delle più forti in Italia, giocata in equilibrio fino al minuto 80 e poi cambiata da Di Natale. Poi questa, partita complicatasi dal minuto 15. Non è chiaramente una situazione positiva e lo so”

Ha l’impressione che la squadra la segua ancora al 100%, sta pensando alle dimissioni, magari in cas di sconfitta con la Juve?

“Questa domanda va fatta ai calciatori, magari senza microfono che sennò davanti dicono tutti le stesse cose. Se sentirò che non mi seguono me ne andrò, ma ora non è quel che vedo. Non sono qui per rimanere seduto, non mi piace lavorare per i soldi. Io sono qui per la fiducia della società e se vedrò che i calciatori, i protagonisti, non mi seguono mi comporterò di conseguenza. Ma va chiesto a loro”

Oggi 3 espulsioni: c’è nervosismo di fondo, magari per i risultati e il gioco che non arrivano? Rimpiange di aver lasciat a casa Osvaldo e Borriello?

“Di Osvaldo si è parlato anche troppo. E’ una decisione che riguarda una squadra che vuole essere squadra. E’ il mio pensiero, magari sbaglio so che ce ne sono tanti diversi. Sulle espulsioni: prima della partita eravamo tra i meno ammoniti. Il cartellino rosso a Juan può capitare in area, sul secondo Gago sbaglia chiaramente, non arrivando sul pallone e colpendo l’avversario. Ne abbiamo parlato, ma è difficile perché tutto succede velocemente. La terza è un gesto istintivo. Non ho alcuna critica verso i miei calciatori, credo che abbiano fatto tutto quello che potevano, hanno mostrato atteggiamento. Non ho critiche per loro”

Si aspettava tutte queste difficoltà?

“Chiaro. Mi piacerebbe che fosse diverso, mi piacerebbe andare su in classifica facendo bel calcio, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Lo sapevo da prima. Però vediamo, dopo una sconfitta come questa non credo sia il momento di trarre conclusioni. Parleremo”

Oggi Totti non è entrato, anche pensando alla Juventus. Ora come ora quanti minuti ha nelle gambe?

“Viene da un infortunio di due settimane fa e la settimana scorsa è stato colpito alla caviglia operata, saltando due allenamenti. Ho pensato che non fosse al 100%. Non so, ora vediamo come si trova, vediamo come lavora e come arriverà alla prossima partita. Non lo so”

Baldini ha detto che i cori a favore del capitano possono influenzare l’ambiente. Lei sente le pressioni della gente che vuole Totti in campo?

“Questo discorso sapevo che sarebbe successo, lo sapevo prima di venire in Italia che sarebbe successo prima o poi. Di Francesco posso solo parlare bene, sia come uomo che come calciatore: è il migliore calciatore della storia della società ed è normale che i tifosi facciano cori oer lui. Mi piace questo rapporto tra tifosi e calciatori. Per quel che riguarda me io continuo per la mia strada, faccio il mio lavoro. Spero di farlo al meglio ottenendo i migliori risultati. Ma nel calcio non sempre le cose vanno come pensi debbano andare”

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