(G.Giubilo) – Non bastasse un calendario malamente frazionato dalle imposizioni della Champions, i ntervengono anche nuvole e pioggia a immalinconire la domenica di basso profilo. Alla fine può sorridere soprattutto il Napoli, che ancora può godersi il primato solitario, rimane la sola insidia della Roma, in mano uno scomodo cerino dopo le frenate di Juventus, Inter e, infine, anche della Fiorentina. Ma per Vincenzino Montella le amarezze non sono soltanto legate al pareggio raggiunto dal Cagliari nei minuti finali, ma anche e soprattutto dagli infortuni che gli hanno sottratto due autentici pezzi da novanta come Cuadrado e Mario Gomez.
Recriminazioni anche per un dubbio intervento in area su Pepito Rossi, grande protagonista insieme con Borja Valero, ma non è apparso scandaloso non fischiare il rigore. Sulle decisioni arbitrali poco limpide, ci sarebbe da fare un passo indietro, anche sulle pessime abitudini che non si cancellano. Walter Mazzarri si è guadagnato meriti incontestabili anche in questa stagiione, dopo le imprese di Napoli ma, invece di festeggiare la prova esaltante di un’Inter risorta, trova da protestare per un mancato doppio giallo a Lichtsteiner.
Chiaro che sul giudizio aveva pesantemente inciso l’episodio della scorsa stagione, quando lo svzzero era rimasto in campo a dispetto della giustizia e della logica, ma una valutazione del genere esula dai compiti di un arbitro. Dunque pomeriggio festivo di profilo non esaltante, ma ha diritto alla prima citazione la Lazio, un monumento al cinismo la sua netta vittoria su un Chievo che scendeva all’Olimpico confortato dalla tradizione. Di sicuro, i veneti hanno ripensato con nostalgia alla loro fanciullezza, quando tre corner valevano un rigore, ne hanno battuti una marea, ma a segnare erano soltanto i laziali, tutti gol di buona fattura, felice viatico per il derby e risposta adeguata al malumore di tifosi forse troppo esigenti.
Stasera tocca dunque alla Roma il compito, non agevole, di non lasciare solo il Napoli sulla vetta. La classifica del Parma non rende giustizia ai valori di una formazione che ha arricchito il suo tasso tecnico, già rilevante, con l’arrivo di Antonio Cassano, che molto aveva dato alla maglia della Roma ma che ormai può essere considerato un ex da una foltissima schiera di squadre di alto livello. A conforto delle ambizioni romaniste, la quota sei raggiunta dal Livorno e dal Verona, proprio le due vittime del veemente avvio della Roma[…]