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GAZZETTA DELLO SPORT L’abbraccio al “bad boy” spegne il caso

Osvaldo

 

(M. Cecchini) – Anche una stessa coppia di tango, in fondo, può raccontare due storie differenti. Non sorprende, perciò, che Osvaldo e Lamela – protagonisti della vittoria sul Torino e del sorpasso all’Inter – galleggino su soddisfazioni di tipo differente. L’attaccante azzurro è quello al centro della bufera, il «bad boy» a cui nulla viene perdonato. Non a caso, durante il riscaldamento è insultato dallo spicchio di curva destinato al migliaio di tifosi giallorossi, tant’è che a fine match – a differenza dei compagni – non li va a salutare fuggendo subito nello spogliatoio. E la cosa viene notata.

Fuga & Abbracci – Nel giorno in cui rimbalza la notizia della corte del Tottenham, il d.s. Walter Sabatini tenta una difesa d’ufficio e, tanto per cambiare, se la prende con i giornalisti. «Osvaldo è stato mediaticamente messo in messo in vendita dal primo gennaio, ma la società non ce l’ha messo e noi siamo contenti di lui. Sappiamo che è un ragazzo vivace, non lo neghiamo. Ma i calciatori qualche reazione scomposta ce l’hanno, però lui è un attaccante formidabile e in gamba». Di sicuro è schietto, come la sua felicità per due evidenti motivi: l’aver riavuto un posto da titolare dopo quaranta giorni e, soprattutto, l’aver ritrovato il gol che gli mancava dal 27 gennaio. L’abbraccio collettivo, poi, è stato bello.Soprattutto quello di Burdisso, con cui in settimana aveva avuto uno screzio. Il modo migliore, forse, per metabolizzare l’assenza di mercoledì in Coppa Italia, causa squalifica, quando dovrà lasciare il posto a Destro.

Lamela & Ferguson – Di tutt’altro tenore la gioia di Lamela che, da capocannoniere stagionale con 14 reti, dopo il gioiello da tre punti (il 20o in giallorosso) si proietta subito alla sfida con l’Inter. «Abbiamo messo in campo tanta voglia e penso meritassimo di vincere. Pensiamo a mercoledì. Speriamo di tornare a giocare il derby nella finale di Coppa Italia. Quest’anno ci puntiamo, così come puntiamo ad entrare in Europa League. Penso che questa stagione possiamofinirla bene, ed è ciò che vogliamo ». Meglio così, visto che in tribuna c’era per lui Martin Ferguson, fratello di Sir Alex, e siamo convinti che la relazione sarà assai positiva, lanciando così una virtuale stracittadina di Manchester col City per averlo.

Totti & Andreazzoli – Ma non è tempo di ansie e perciò Totti sul suo sito scrive: «Si tratta di un risultato essenziale per la nostra classifica. Ora però è il momento di pensare esclusivamente a mercoledì. A San Siro sarà dentro o fuori, con la finale comeposta in palio. Servirà una grande Roma». Meglio se con Pjanic, che ieri ha riportato una botta alla caviglia sinistra che lo mette in dubbio per la semifinale. Ma Andreazzoli non fa drammi: «Lo spogliatoio è unito e stavolta la squadra ha trovato quel carattere che a volte le era mancato, anche se stavolta forse abbiamo ottenuto di più di quanto meritavamo. Il Toro ha avuto più occasioni noi». Possibile,ma il tango argentino sono in pochi a saperlo ballare.

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