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IL MESSAGGERO Disagio De Rossi

Daniele De Rossi

(U.Trani) – Daniele De Rossipiegato in campo. La mano destra prima appoggiata sul fianco e subito dopo sulla pancia. È l’immagine del giocatore, in campo ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti e quindi a correre con i compagni per dimostrare che il problema alla caviglia è risolto.

Ma si ferma presto, resta all’aperto poco più di venti minuti. Stavolta per colpa di un virus gastrointestinale, come recita la diagnosi dello staff medico. Debilitato e dolorante (con qualche linea di febbre), è dunque rientrato negli spogliatoi. A metà settimana il rischio è minimo, dovrebbe recuperare per la Lazio, riprendendo già stamattina. Ma visto il periodo che sta passando, fortunato sicuramente no, è meglio evitare previsioni. Anche perché poi a decidere è sempreZeman che, contro il Palermo, ha utilizzato i suoi tre centrocampisti preferiti, tre interpreti nuovi che, lui in persona, ha portato a Trigoria.

La settimana del derby, insomma, non è partita come avrebbe voluto il protagonista del dibattito cittadino di queste ore (e delle ultime settimane): De Rossi sbattuto in prima pagina sia dall’allenatore che dalla società. Lui in silenzio ad ascoltare. Senza capire. Anzi, sì. Rendendosi conto che qualcosa di strano, per non dire torbido, si agita attorno al suo nome. Zeman, domenica sera, ha detto chiaramente che il vicecapitano si è risparmiato per la Lazio e Baldini, tanto per lasciarlo comunque sotto i riflettori, ha ricordato che per la Roma resta cedibile, proprio come l’estate scorsa quando Daniele disse non al City.

De Rossi, va sottolineato, ieri pomeriggio era sereno. È stato il primo a voltare pagina. L’arrabbiatura di domenica sera per le parole del boemo e l’amarezza di lunedì per quelle del dg sono superate. C’è poco da aggiungere. La situazione è ben delineata davanti ai suoi occhi. Vorrebbe che, però, qualcuno dalla società fosse trasparente. Cosa che al momento non succede. Del resto Baldini, pur essendosi reso conto di essersi esposto troppo su un tema delicato in una settimana almeno particolare per la piazza, si è meravigliato per il clamore che è stato dato al suo intervento a Sky Tg 24. Il dg considera la sua posizione sincera e anche conosciuta. Tutto come prima. Perché De Rossi, se arriverà l’offerta giusta, può partire.

In Inghilterra, da due giorni, i media sono tornati a interessarsi di quanto accade a Trigoria, a informarsi sul futuro del centrocampista della Roma e della nazionale, con il City nuovamente in allerta, come recitava uno dei titoli dedicati alla possibile riapertura di una negoziazione tra il club di Manchester e i dirigenti giallorossi.

Siamo solo all’inizio di novembre e gennaio, quando riaprirà il mercato, è ancora lontano. Gli scenari sono tutti ancora da definire. L’uscita di Baldini, al momento, non fa lievitare il prezzo del cartellino, ma di sicuro scatena la curiosità di diverse società straniere. Oltre al City, il Psg ha già fatto passi concreti ad inizio ottobre, in pubblico con il presidente Nasser Al Khelaifi e anche in privato con Leonardo che ha sondato l’entourage del calciatore. In Spagna, invece, il Real Madrid rimane alla finestra. Vuole conoscere meglio la situazione, prima di muoversi ufficialmente.

Nulla è cambiato, insomma, come del resto sostiene, in privato, Baldini. Ma qualcosa è successo proprio con quei concetti sparsi via etere dal dg giallorosso. Perché De Rossi si sta facendo diverse domande. Dall’arrivo di Zeman è stato messo in discussione, tatticamente e anche come professionista, la cosa che più la ferito. Daniele, nel febbraio scorso, ha fatto la sua scelta. Bisogna vedere se, prendendo atto di quanto sta accadendo a Trigoria da qualche settimana, la rivedrà. Ha garantito che sarà lui a esporsi, il giorno in cui chiederà di andar via. Se per ora rimane in silenzio, vuol dire che quel momento non è ancora arrivato. Comandano la Roma e Zeman sul suo destino, anche se, come è successo già ad agosto, la sua decisione peserà.

Da registrare, però, uno dei tanti viaggi del suo procuratore Sergio Berti. Ieri era in Inghilterra, lo hanno visto a Manchester, dove il City ha affrontato l’Ajax. E stasera a Londra il Chelsea giocherà con lo Shakhtar Dontesk. Anche il club di Abramovich potrebbe tornare a farsi vivo come fece in passato. Ma Ancelotti e Mourinho sono più avanti, pure di Mancini. Bisogna solo aspettare.


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