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Bologna-Roma, MOURINHO: “Manca un rigore gigante. Cambia la qualità ma non la mentalità. Dybala in dubbio per giovedì” (VIDEO)

Tappa a Bologna per la Roma prima della sfida europea col Bayer Leverkusen: al Dall’Ara finisce 0-0 la sfida valida per la 35esima giornata di campionato. Dopo la partita il tecnico giallorosso José Mourinho ha parlato ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:

POSTPARTITA

MOURINHO A DAZN

Con un po’ più di lucidità avreste potuto vincere questa partita. Si può essere soddisfatti per questo pareggio?
“Vi faccio una domanda. Per il fallo di Palomino su Dybala avete mandato tutti questi replay come fatto con il fallo di Camara? È un’ammonizione giusta, cerca la palla con aggressività, ma l’ammonizione è giusta. Sono orgoglioso di questa partita. Anche se gioca uno della Primavera o una ragazza della Femminile la mentalità della squadra non cambia. Cambia qualità, ma non i principi di base. Svilar prima partita come Missori, Tahirovic non ha giocato spesso da titolare. È stata una bella partita contro un’ottima squadra”.

Sono finite le speranze di arrivare in Champions attraverso il campionato?
“I tifosi mi devono sentire. Quando eravamo secondi/terzi dicevo che potevamo pensare solo alla partita successiva perché con l’accumulo di partite non avevamo il potenziale per arrivare fino in fondo nelle due competizioni. Non abbiamo mai fatto scelte, abbiamo sempre pensato partita dopo partita. Sono due/tre mesi che dico questa cosa qua”.

Quanto sposta la partita di giovedì sulla stagione?
“La nostra stagione è fantastica. Si può analizzare sul risultato, possiamo vincere o perdere, arrivare quarti o settimi in campionato, ma è una stagione in cui i ragazzi sono arrivati al limite. Oggi abbiamo affrontato una squadra organizzata, è un pareggio solido. Abbiamo avuto anche l’opportunità con Belotti per fare 1-0, inoltre manca un rigore gigante”.

Arriverete con le forze giuste giovedì? Recuperate qualche giocatore?
“Wijnaldum recuperato, oggi avevamo l’accordo di farlo giocare 60/65 minuti. L’ho tolto prima perché non volevo sprecare un cambio dopo l’infortunio di Celik. Gini ha recuperato, Celik in dubbio e Dybala un grande dubbio”.

Orsato le ha detto qualcosa sul contatto di Ibanez?
“No, niente”.

Quanto effetto le fa vedere tutti questi suoi allievi che arrivano a essere allenatori?
“È emozionante, significa che il tempo passa velocemente e che loro sono cresciuti. Significa che io ho la forza di stare qui dopo tanti anni, la gente si può stancare di me e di Ancelotti, ma siamo qui”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

“Orsato è un arbitro bravo, è uno dei migliori, gli piace mostrare davanti alla telecamera di avere la situazione sotto controllo ma è anche divertente. Oggi ha sbagliato su un rigore, ha sbagliato lui e ha sbagliato il Var. Ma se mi chiedono se lo voglio per la prossima partita, dico di sì perché mi piacciono gli arbitri bravi”.

Un giudizio sulla prestazione di coloro che praticamente non avevano mai giocato: Svilar e Missori.
“La gente ha giudicato Svilar troppo presto in un momento in cui non era magari preparato: nelle partite durante il ritiro e dopo una partita in Europa League in cui la squadra non ha giocato bene. Ma lui aveva bisogno di lavoro, di principi e di saper aumentare le sue qualità. Grandissimo lavoro di Nuno Santos e di Svilar, non è facile lavorare ogni giorno e non giocare mai. Oggi si è visto un ragazzo tranquillo, tecnicamente ha fatto molto bene e penso sia anche molto bello da vedere, ha una bellissima presenza in campo e sono contento. Missori è con noi, anche se non sempre, dall’anno scorso e ha debuttato in Conference League, ha viaggiato con noi, si è allenato ed è stato in panchina con noi: anche questo fa parte della formazione anche se non gioca. È venuto con noi in Giappone e ha giocato. Il merito è suo e dei suoi allenatori, ma ha fatto un’ottima partita, anche dal punto di vista fisico ha giocato 90 minuti per un’altra dimensione a livello di intensità che non è la Primavera. Tahirovic? Se la testa va bene, ha un potenziale incredibile. La testa ogni tanto non va bene. Dico questo e spero che tutti mi capiscano e che anche i Paesi mi capiscano in modo scherzoso: qualche volta è bosniaco e qualche volta è svedese. Quando è svedese è più tranquillo e rilassato, quando è bosniaco è il mio guerriero. Quando è il mio guerriero con la qualità tecnica che ha è un giocatore con un potenziale incredibile. Sono contento di loro, come lo sono di Camara che ha giocato 90 minuti e come sono contento dei ragazzi che giocano sempre, sono sempre lì e devono giocare, giocare e giocare. Volevo far giocare Cristante per 60 minuti e Mancini per 30 minuti, ma con l’infortunio di Celik potevo mettere Keramitsis ma ho pensato che con Missori quinto e Keramitsis terzo non sarebbe stato giusto per loro. Ho messo Mancini e ho lasciato in campo Cristante, è andato tutto bene e sono orgoglioso di tutti i ragazzi”.

Com’è la situazione di Celik e anche di Abraham, che si è toccato alla fine?
“Però Abraham si tocca sempre e penso non sia un problema perché si tocca sempre (ride, ndr). Celik non si tocca mai, quindi quando si tocca e chiede il cambio suona l’allarme”.

La partita è stata costruita perfettamente considerando il contesto e la gara col Bayer Leverkusen. Nel secondo tempo, vista la classifica e il risultato delle altre, avrà pensato anche lei di andarla a vincere. Pensavo che la sostituzione di Pellegrini fosse per Camara e non per Solbakken, perché?
“Solbakken era morto, aveva già i crampi. Camara è più tosto mentalmente, anche se era stanco. Non c’era tanto da fare. Era una partita che si poteva vincere a partire dalla solidità: partenza con solidità, il gol si farà, ma la squadra doveva essere sempre compatta, organizzata e posizionata. Abbiamo avuto una grande opportunità con Belotti, non abbiamo tante opportunità durante la partita. Il rigore è rigore, dopo non sappiamo se Pellegrini segna o non segna. Ma era una partita più per vincere che per perdere”.

Ha dimostrato ancora una volta di volersi fidare dei giovani, in questi anni in Italia ha compreso il motivo per cui ci si fida poco dei giovani?
“Cosa posso dire? Ho sempre avuto durante la mia carriera la fama sbagliata di non giocare più con i giovani. Dopo si capisce che Varane a 18 anni era titolare del Real Madrid, McTominay a 18 anni titolare del Manchester United… uno, due, tre, tanti. Qui alla Roma per necessità sono obbligato a farlo perché non abbiamo una rosa di 30 uomini fatti e preparatissimi, non abbiamo questo. Però dopo si vede la qualità. Hanno bisogno di fiducia e hanno bisogno di un processo, non basta schioccare le dita e il giocatore è già preparato per la prima squadra. Ma dopo è una cosa molto bella. Oggi in campo insieme Bove, Zalewski, Tahirovic e Missori, tutti e quattro insieme e sembra che Bove e Zalewski siano già veterani. Quando sono arrivato si allenavano sul campo di plastica, anche brutto, e dopo due anni giocano in Serie A e lo fanno molto bene. Penso che oggi sia il giorno di Missori,  ma anche di tutti i giocatori della sua generazione, i 2004, che sono lì e hanno il sogno di arrivare in prima squadra. Con me alla Roma il sogno è arrivato per 16 ragazzi”.

MOURINHO A ROMA TV+

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