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Bayer Leverkusen-Roma, PELLEGRINI: “Piccola impresa. Mourinho l’artefice della nostra identità”

La Roma vola a Budapest in finale di Europa League. Dopo l’1-0 dei giallorossi all’andata, la Roma pareggia 0-0 col Bayer Leverkusen alla BayArena nel match di ritorno delle semifinali. Dopo la partita il capitano giallorosso Lorenzo Pellegrini ha parlato ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:

PELLEGRINI A SKY SPORT

Sei il capitano di una squadra di uomini veri. Riconosci il valore di questo gruppo?
“La Roma può e deve migliorare in molte cose, ma il sacrificio e la forte identità del gruppo non ce la leva nessuno. È la verità. Sapevo che il Bayer Leverkusen fosse una squadra forte, ci siamo messi lì a difendere come una famiglia e abbiamo fatto questa piccola impresa”.

Hai dato l’esempio alla squadra con la tua prestazione. Hai indicato un percorso ai tuoi compagni.
“Quando c’è da assumersi delle responsabilità cerco di essere sempre in prima linea perché i compagni fanno affidamento su di me. Ci sono stati dei momenti in cui loro avevano tanto la palla e qualcuno doveva prendersi la responsabilità di far salire la squadra e prendere fallo. Io non mi tiro mai indietro perché gioco per questo ed è il mio modo di sacrificarmi”.

Due finali in due anni. Cosa avresti detto se te l’avessero detto un po’ di tempo fa?
“Prima o dopo aver saputo di Mourinho? (ride, ndr). Dopo aver saputo di lui tutti ci aspettavamo questo salto di qualità, lui è l’artefice di questa forte identità”.

In cosa è diverso Mourinho?
“In tutto, ti sa far percepire l’importanza della partita e anche come la prepara. Tutti sapevano cosa fare in tutte e due le fasi. Per quanto riguarda in Europa soprattutto si vede ciò che il mister ci ha dato. Probabilmente ci mancava sempre un pezzettino per arrivare lì, ma lui ci ha aiutato e ci ha dato un bel pezzo invece di un pezzettino”.

PELLEGRINI ALLA RAI

Quanto sei orgoglioso di questa squadra? Una partita durissima ma non c’è stata solo la testa ma anche la lucidità di portarla fino in fondo.
“Sono molto orgoglioso dei miei compagni ma lo sarei stato anche se non fosse andata bene, quindi siamo siamo veramente un gruppo unito che si vuole bene e soprattutto che si sacrifica l’uno per l’altro è questo  penso che oggi si sia visto”.

Hai detto che il mister ha migliorato tutti voi sotto l’aspetto mentale, una forza di reazione straordinaria e si vede soprattutto in queste partite di ritorno quando in un modo nell’altro il risultato va portato a casa.
“Sì, credo che il mister sia stato fondamentale ma questo percorso in Europa il partito è partito da lontano, questa mentalità è stata creata nel tempo. Abbiamo giocato tante partite in cui eravamo dentro o fuori, mi viene in mente la partita con il Ludogorets dove se non avessimo vinto saremmo arrivati terzi, mi vengono in mente le partite con Feyenoord e Salisburgo dove all’andata abbiamo perso. Questa squadra ha questa identità e sa che ci può fare affidamento”.

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