Roma-Sassuolo, MOURINHO: “Partita speciale, Rui Patricio incredibile. Curva? È stata la corsa di un bambino”

Al termine della vittoria per 2-1 contro il Sassuolo, è intervenuto ai microfoni dei cronisti il tecnico giallorosso, José Mourinho. Le sue dichiarazioni:

MOURINHO A DAZN NEL POSTPARTITA

Quando fa una corsa sotto la Curva è sempre un momento speciale. Perché anche oggi è speciale?
“Perché durante la settimana sono stato bugiardo anche con me stesso, dicendo che non era una partita speciale. Ma lo era. Una partita che rappresentava un numero davvero speciale per me. Non volevo una sconfitta, avevo una tremenda paura di avere un ricordo tremendo di questa partita. Poteva finire in qualsiasi modo, Rui Patricio negli ultimi 20 minuti ha fatto parate incredibili e noi abbiamo sbagliato tanti gol. Per un tifoso neutrale questa è stata una partita straordinaria. Oggi non ho avuto 58 anni, la mia corsa è stata la corsa di un bambino. Mi sono già scusato con Dionisi, hanno fatto una partita fantastica e avrebbero benissimo potuto vincere loro”.

Ha stabilito un altro record vincendo le prime 5 della stagione…
“Non lo sapevo, anche delle 1000 non lo sapevo finché qualcuno non me lo ha detto. Non sono numeri che cerco. Sono contento per i 3 punti e per la mentalità, ma non posso dimenticare Dionisi. Le emozioni che ha in questo momento io le conosco molto bene. Squadra di grande intensità e grande mentalità, molto buona. Dionisi le ha dato un’impronta e io lo sapevo da quando ho iniziato a studiarla. Sono 3 punti importanti, magari qualcuno lassù ha deciso che non fosse giusto avere un brutto ricordo della mia millesima partita. Lasciate venire Dionisi, che deve andare a Sassuolo”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Emozione dominante?
“Ho già detto che tutta la settimana sono stato bugiardo anche con me stesso, a cercare di convincermi che non fosse una partita speciale. E’ un numero che non dimenticherò mai. Il risultato di questa mia partita l’avrei portato con me fino al mio ultimo giorno. Il direttore Tiago dice che è stata la giustizia del dio del calcio a non permettere che Mourinho non vincesse la partita numero 1000. E magari ha ragione. Era una partita da 6-6, o 7-7. Qualsiasi cosa fosse successa sarebbe stata giusta. Se loro avessero vinto io sarei stato zitto. Entrambe le squadre hanno meritato e per i neutrali è stata una partita incredibile. Per i tifosi del Sassuolo partita triste ma devono essere orgogliosi. Per noi è stato fantastico, abbiamo preso 3 punti davvero difficili”.

E’ piaciuto l’atteggiamento…
“Partita tremendamente difficile, dopo 2 settimane orribili, anche se abbiamo giocato solo con 3 giocatori che tornavano da 90′ minuti in nazionale. Ma Mancini non si è allenato, come Pellegrini. Karsdorp ha avuto un problema a inizio settimana, qualcuno ha avuto i crampi. Giocare come volevamo era difficilissimo, loro erano difficili da pressare. Con l’1-1 ho voluto rischiare mettendo un solo centrocampista e in pratica 5 attaccanti. Potevamo vincere ma abbiamo lasciato spazio ai loro contrattacchi. Sono rischi che puoi prendere quando l’autostima è alta e la connessione tra squadra e tifosi dura fino all’ultimo minuto. Anche dopo la frustrazione di un recupero di soli 3 minuti… Lo dico sempre: quando alla mia squadra serve un gol danno sempre 2-3 minuti di recupero, altrimenti 7-8… Ma dopo questa frustrazione di un recupero così breve squadra e ambiente hanno avuto una mentalità top. Abbiamo giocato in casa 2 partite molto difficili, e anche la prossima, con l’Udinese, lo sarà. Mi sembra che questa Serie A, 10 anni dopo, sia diversa da quella che ho conosciuto. All’epoca avevo la squadra più forte, c’era qualche contendente e poi c’era un gap di qualità con le altre. In questo momento ci sono una o due squadre con una rosa al livello completamente diverso. Ma poi ci sono 7-8-9 squadre, Sassuolo, Fiorentina, noi, Udinese… Insieme a tutte quelle che hanno finito nelle posizioni top dello scorso anno. Abbiamo tutte qualità e tutti giocano a calcio. Non ci sono più squadre che si chiudono e cercano solo il contropiede. Lo abbiamo visto con Fiorentina e Sassuolo. Una Serie A davvero difficile ma complimenti alla connessione tra i miei ragazzi e la gente”.


MOURINHO A DAZN NEL PREPARTITA

Gioca Vina, tornato ieri dopo la Nazionale, cosa ha detto al ragazzo?
“Cuore. Lui vuole giocare, noi ci fidiamo di lui, le sue sensazioni sono importanti e abbiamo fatto di tutto per dargli le condizioni di recuperare. Se oggi va tutto bene per lui e per noi, giovedì non giocherebbe e toccherebbe a Calafiori. Oggi vogliamo dare tutto quello che abbiamo e Vina pensa di essere ad un livello positivo”.

Era uscito in campo e poi tornato dentro…
“No, basta. Era solo per sentire un po’ il campo. L’ultima volta che abbiamo giocato qui le condizioni erano difficili ed oggi il prato è un po’ meglio, un po’ più verde”.

Oggi 1000° panchina della sua carriera, ridarebbe indietro tutto per ricominciare da capo?
“No, sono molto quadrato e concentrato. La partita più importante della mia carriera è questa, è oggi che conta”.

Non pensa alle precedenti?
“Non penso, magari ci penserò dopo la partita ma adesso non ci penso”.

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