Stadio della Roma, Di Maio: “Chi ha sbagliato, pagherà”. Salvini: “La burocrazia italiana aiuta la corruzione”. Ferrara (M5S) si auto-sospende

Ore 16:00 – L’imprenditore Luca Parnasi e i «suoi sodali» avrebbero «avvicinato in maniera diretta e molto spesso tramite intermediari qualificati i pubblici funzionari coinvolti a vario titolo nella vicenda al fine di ammorbidirli e indurli a un atteggiamento di favore confronti del progetto dello stadio». I «fedeli collaboratori» di Parnasi avrebbero “richiesto la mediazione dell’avvocato Claudio Santini, già capo segreteria del ministero per i beni e attività culturali, al fine di avvicinare il sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi in merito alla proposta di vincolo architettonico sulle tribune preesistenti dell’ippodromo di Tor di Valle” .

Fonte: ansa

15.55 – Paolo Ferrara, ormai ex capogruppo del M5S in Campidoglio, comunica tramite il suo profilo Facebook la decisione di autosospendersi dal movimento pentastellato. Queste le sue parole:

“Chi ha sbagliato pagherà. Io sono sereno ed estraneo alla vicenda perché non ho nulla da nascondere. Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto. Ho deciso di autosospendermi dal M5s. Avanti a testa alta”

15:53 Anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini  ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda Parnasi:

“Io da milanista non parlo di calcio. Chi sta lavorando alla costruzione dello stadio della Roma lo conosco, ed è una persona per bene ma non si conoscono mai bene le persone fino in fondo. Adesso è nelle patrie galere, spero possa dimostrare la sua innocenza. Probabilmente la complicazione del settore pubblico, come il codice degli appalti, il proliferare di leggi e codici aiuta chi vuole fregare il prossimo, in un paese più semplice sarebbe più difficile corrompere”.

Fonte: ansa

15:50 – Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ha commentato gli arresti per una presunta corruzione nell’ambito della variante del progetto per la costruzione del nuovo stadio della Roma. Queste le sue parole:

“È un’inchiesta all’inizio, il principio di garanzia e presunzione d’innocenza lo mantengo come una stella polare, dopodiché per la Raggi è l’ennesimo pasticcio, almeno un’inadeguatezza complessiva della classe dirigente a Roma si è dimostrata al di là del singolo caso. La Giunta Raggi è sulle prime pagine dei giornali da quando si è insediata per molti casi, dal panino sulla terrazza delle medesima sindaca, assessori dimessi, manager pubblici che hanno sbattuto la porta e se ne sono andati, fino agli arresti di oggi che coinvolgono esponenti di tutti i partiti,  però la Giunta Raggi governa Roma, doveva essere la Giunta del cambiamento, della moralità, dell’essere cristallini, della politica nuova dei 5 stelle, quindi per loro l’inchiesta di oggi è un vulnus in più”.

15:45 – Anche  il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato il caso scoppiato intorno al progetto del nuovo Stadio della Roma:

“Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto”.

Fonte: ansa

15:40 – Nessun accenno all’inchiesta sullo Stadio della Roma che ha portato all’arresto di due consiglieri regionali del Lazio nel corso della seduta che si è svolta stamattina alla Pisana. L’Aula ha proseguito nell’esame degli ordini del giorno collegati alla manovra di Bilancio, sui temi più disparati, iniziata nella sessione precedente. Ai domiciliari sono finiti il vicepresidente dell’Aula Adriano Palozzi (FI) e il consigliere Michele Civita (Pd). La seduta si è conclusa attorno alle 14,30. Al di fuori dell’Aula, però, l’argomento è sulle bocche di tutti, ma nei corridoi della Pisana quasi nessuno vuole rilasciare dichiarazioni. Si resta in attesa, spiegano, di poterne sapere di più sui contenuti dell’indagine.

Fonte: ansa

15.36 – Emergono ulteriori dettagli rispetto al metodo corruttivo che sarebbe stato messo in atto da Luca Parnasi:

L’imprenditore Luca Parnasi e gli uomini del suo gruppo puntavano ad esportare il suo sistema corruttivo a Milano. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare. Il gruppo puntò a corrompere l’assessore all’urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, proponendogli l’acquisto di una casa. Un tentativo caduto nel vuoto perché Maran respinse la «proposta in modo sdegnato». In una intercettazione gli uomini del gruppo Parnasi dicono: «Siamo andati a parlare con l’assessore Maran, gli abbiamo proposto un appartamento ma lui ha risposto di no dicendo che lui ‘non voleva prendere per il c… chi lo ha votatò. Abbiamo fatto una brutta figura, sembravamo i romani dei film quando vanno a Milano» .

Fonte: ansa

15.33 – L’Anac, a quanto si apprende, ha fatto richiesta degli atti relativi all’inchiesta per corruzione nelle procedure per la realizzazione del nuovo stadio di Roma, per valutare eventuali profili di sua competenza. Contatti ci sono stati questa mattina tra il presidente dell’Autorità, Raffaele Cantone, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, a seguito dei quali è stata avviata la procedura per la trasmissione dei documenti relativi alle indagini. In particolare, secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell’asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l’assunzione del figlio in una delle società. Per l’attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l’attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.

Fonte: ansa

15.30 – Secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell’asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l’assunzione del figlio in una delle società. Per l’attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l’attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.

Fonte: ansa

15.10 – Roberta Lombardi, consigliera e capogruppo del M5S alla Regione Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda. Queste le sue parole:

«La presunzione di innocenza – continua Lombardi – vale per tutte le persone coinvolte nell’inchiesta ma, nell’attesa di conoscere meglio il lavoro della magistratura, dobbiamo ribadire che il nostro primo interesse è stroncare ogni fenomeno di corruzione, anche potenziale. Se qualcuno ha commesso reati dovrà pagare, e pagare caro, e noi auspichiamo con forza che la certezza della pena diventi presto una realtà, come previsto nel contratto di governo. Il MoVimento Cinquestelle è per la legalità sempre e comunque, e non c’è opera o progetto che valga più dell’intransigenza e della trasparenza assoluta, che sono parte essenziale del nostro rapporto con i cittadini che ci hanno dato la loro fiducia».

Fonte: AdnKronos

15.00 – L’associazione Italia Nostra, dopo le recenti vicende giudiziarie relative al nuovo Stadio della Roma, ha diramato una nota in cui si chiede l’immediato blocco dell’intero progetto. Questo il testo della nota: «Italia Nostra Roma, anche alla luce dell’odierna inchiesta della Procura della Repubblica di Roma, ribadisce, ancora una volta, che la scelta dell’area di Tor di Valle non era sostenibile e volerla continuamente riconfermare presentava dubbi a partire della questione della proprietà. Infatti l’Associazione ha contestato, fin dal 2014, la decisione dell’Assemblea Capitolina di votare l’interesse pubblico su un progetto da realizzare su di un’area che non era ancora nelle disponibilità del proponente. Per non parlare delle questioni tecniche e di procedimento  che Italia Nostra Roma ha evidenziato sia in conferenza dei servizi regionale che nelle osservazioni alla variante urbanistica presentate nei giorni scorsi. Tra queste quelle relative alle diverse implicazioni riguardanti in particolare la vincolistica in materia di rischio idrogeologico, quella riguardante le diverse disposizioni urbanistiche e il problema di assetto della mobilità non risolto. Per tutte queste ragioni Italia Nostra Roma chiede che venga bloccato il progetto in attesa che l’indagine della Procura faccia ulteriore luce sull’intera vicenda».

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