Comunque Radja, perché non puoi farne a meno, perché di questa Roma è la parte per il tutto. Capisci lui, capisci che aria tira, come s’è messo in campo Eusebio Di Francesco, come (e se) si è svegliata la squadra quel giorno. Comunque Nainggolan, anche dentro probabilmente la sua stagione meno brillante di sempre in giallorosso.
È l’arma tattica nelle mani dell’allenatore, è il toro (mica solo per segno zodiacale) che scateni o trattieni in base alle condizioni della partita. Contro Mazzarri la Roma non la vedeva mai, così alla fine di un primo tempo da mani nella cresta (che non c’è più) Di Francesco ha deciso di spostare Nainggolan nella posizione di trequartista. Magia, Roma sbloccata, password inserita con successo, tre gol, tre punti. E due assist.
Nainggolan – scrive la Gazzetta dello Sport – ha segnato il match con due assist in 45 minuti, tanti quanti ne aveva messi insieme in tutto lo scorso campionato. È una tendenza, non un episodio. E si va accentuando nelle ultime settimane, se è vero che con i due al Torino siamo a quattro passaggi decisivi nelle ultime quattro partite. In totale Radja è a quota 7 assist: meglio di lui in Serie A solo Luis Alberto e Candreva (8). Meno minuti Nainggolan incide, in ogni caso. Non lo fa più con i gol (l’anno scorso a questo punto era già a quota 10 stagionali, ora è a 2), si rende utile con l’ultimo passaggio, dote che tra i centrocampisti della Roma non è poi così comune.