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La Repubblica Pellegrini con De Rossi, in azzurro prove di Roma

(E. Currò) Quella di domani a Udine contro il Liechtenstein è per l’Italia l’ultima partita prima del duello del 2 settembre in Spagna. Ventura è tentato da un’altra prova di ringiovanimento: il ventenne Pellegrini, centrocampista del Sassuolo di scuola romanista vicino al ritorno alla base, dovrebbe debuttare al fianco di De Rossi, per poi raggiungere il ritiro dell’U21. Confermato Spinazzola, i soli cambi rispetto al 3-0 con l’Uruguay sarebbero Buffon per Donnarumma e Chiellini per Bonucci. Possibili nella ripresa l’esordio di Conti e l’impiego di due attaccanti tra El Shaarawy, Eder e Gabbiadini, vivaci a Nizza.

La gara tra le punte per il Mondiale è del resto cominciata, malgrado gli azzurri debbano ancora conquistare il viaggio in Russia. Non manca un’occhiata alle seconde degli altri gironi, potenziali avversarie degli eventuali play-off (attualmente Eire, Irlanda del Nord, Svezia o Grecia). In teoria il primo posto del girone G si può raggiungere non soltanto battendo la Spagna, ma anche con un pari a Madrid: lo svantaggio nella differenza reti (più 9 contro più 17, con 13 gol segnati contro 19) è colmabile contro il Liechtenstein con la vittoria più larga della storia azzurra: almeno 8 gol di scarto.

Immobile detta la linea: «È difficile, non impossibile. Perciò bisogna crederci. E magari la Spagna inciampa in Macedonia». A Skopje Lopetegui ammette di temere l’Italia («le basta una mezza occasione per batterti») e non si placa il caso Piqué: è probabile che i fischi di ogni stadio spagnolo al difensore del Barcellona, accusato di sostenere l’indipendentismo catalano («mai detta una cosa del genere, certa stampa madridista ha equivocato la bandiera catalana, che è ben altra cosa»), si ripetano il 2 settembre al Bernabeu.

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