Roma-Lione 2-1, l’analisi: il cuore non basta, addio Europa League

(D.Luciani) – Non è bastata la spinta dei 43.019 cuori romanisti arrivati allo stadio Olimpico. La Roma saluta con onore l’Europa League battendo 2-1 il Lione pagando a caro prezzo il quarto gol incassato all’andata al 92′ e, ancor di più, il gol-fotocopia realizzato stasera da Diakhaby al 15′. Gli uomini di Spalletti spingono dal primo minuto ma si infrangono sulla traversa – centrata in pieno da Rudiger dopo solo cinque minuti – e su un Lopes quasi insuperabile. Il portiere portoghese ha respinto due conclusioni di Salah, due di Strootman, due di Nainggolan e una di Dzeko. Più una clamorosa occasione per El Shaarawy già sul 2-1. Troppi gol sbagliati.

Solo Strootman in mischia e un rimpallo tra Jallet e Toulart riescono a infilare la porta del Lione. Due gol che basterebbero se Diakhaby non avesse già battuto l’incolpevole Alisson. Il portiere brasiliano nel finale si prende anche gli applausi dell’Olimpico fermando Cornet in un uno-contro-uno da far west.

Recuperato Peres, Spalletti ha scelto nuovamente il 3-4-2-1, con Salah più vicino a Dzeko e Nainggolan nel solito movimento a pendolo. Strootman e De Rossi fanno la differenza per almeno un’ora, per poi fisiologicamente calare alla distanza. Il Lione è bravo a non arretrare mai definitivamente davanti alla propria area di rigore. Il giocatore chiave è Tolisso, abile nel non permettere l’impostazione veloce ai mediani romanisti per poi catturare tanti palloni vaganti davanti a Gonalons.

Bruno Peres si accende e si spegne ad intermittenza, Spalletti lo cambia inserendo El Shaarawy. Il Faraone entra e dà la scintilla che porta al 2-1, sgusciando nel corpo a corpo con Morel. L’occasione migliore, oltre ad un gol annullato per fuorigioco più che dubbio, capita proprio a El Shaarawy. Saltato di nuovo Morel in area, si presenta davanti a Lopes, pronto all’esecuzione taglia gambe. Il tiro di interno destro però è troppo stretto e la palla sfida fuori.

Nel finale entrano Perotti e Totti che mettono un assist a testa ma le girate di Dzeko e El Shaarawy hanno esito sfortunato. Jallet si immola sul Faraone. Al fischio finale del mediocre Kassai, l’Olimpico applaude la Roma, sprecona ma guerriera. La delusione per l’eliminazione rimane ma c’è poco tempo per pensarci. Domenica sera, prima della pausa per le Nazionali, arriva il Sassuolo.

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