Conferenza stampa, Spalletti: “Se non vinco un trofeo, non resto a Roma. La Curva Sud mi è mancata. De Rossi quasi out con l’Empoli. Monchi? Il mio ds è Massara” (FOTO)

L’allenatore della Roma Luciano Spalletti ha parlato nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della partita di campionato contro l’Empoli dopo l’ultima sosta. Queste le sue parole:

Il pensiero del derby è un rischio per l’Empoli?

“No, per me no perché il derby cambia in base al risultato con l’Empoli. Fare bene domani sera è il miglior modo per preparare il derby”.

Molti nazionali hanno giocato due partite e sono tornati solo ieri. Come stanno? De Rossi?

“Sono tornati tutti molto bene tranne Daniele che ha questo ematoma alla schiena. Non ci sono complicazioni, va valutato di giorno in giorno. Oggi cammina già un po’ meglio ma è difficile che domani sia a disposizione. Gli altri nazionali si sono allenati bene ieri, sono fiducioso anche se un po’ di fatica da sciogliere c’è”.

De Rossi malconcio, Strootman squalificato. Può giocare Grenier?

“Lo abbiamo lasciato fermo nei giorni precedenti per un ginocchio gonfio. E’ stato fatto un lavoro prettamente atletico da parte della squadra mentre Grenier solo ieri è rientrato in gruppo. In base alle sue qualità, può giocare in mediana”.

Monchi ha dato l’addio al Siviglia dicendo di aver incontrato Pallotta a Londra. Se sarà lui il ds della Roma, è una garanzia di crescita per il club?

“Si va a parlare di cose future, per noi la priorità è l’Empoli. Io non so nulla in riferimento a questo, non ne ho parlato con la società. Il mio ds è Ricky Massara. Bisogna aver rispetto di chi ha lavorato bene come Sabatini e Massara. Ho parlato bene di Sabatini più di una volta e Massara è di altrettanto spessore elevato, ha una qualità importante nel riconoscere i giocatori bravi. Di Monchi ho letto solo sui giornali”.

Cosa si è detto con Pallotta? Avete parlato del futuro dandovi delle scadenze?

“Abbiamo parlato di tante cose, ho colto l’occasione per dirgli di persona quello che dico sempre a voi. Il contatto diretto è la cosa più importante. Quello che mi ha detto lui, bisogna chiederlo a lui. Io non faccio la spia”.

In riferimento all’incontro con Pallotta, qual è il ruolo di Baldini in questa Roma? E’ una figura di garanzia?

“E’ un modo di deviare l’attenzione che ci deve essere nella squadra. Io non partecipo a questa voglia di deviare perché non decido l’organigramma della Roma. Lo decide Pallotta. A me interessa la partita di domani, non l’organizzazione societaria. Niente deviazioni, dritti verso la partita di domani”.

Date le due partite giocate col Belgio da Nainggolan, è meglio farlo riposare o giocare domani?

“Ha fatto molte considerazioni giuste, tenterò di farne anche io. Non voglio dare un vantaggio agli avversari, sono considerazioni che mi tengo per me”.

Vincendo domani, la Roma si metterebbe nella miglior situazione per guardare Napoli-Juve. Per chi tiferà?

“Ho molti difetti ma ho una dote: non tifo contro una o l’altra, non gufo nessuno, non cerco di portare sfiga a nessuno. Lavoro in maniera professionale per quello che mi riguarda, cerco di fare bene il mio. Guarderò bene la partita perché ci saranno da prendere schemi e giocate perché in campo ci saranno due grandi squadre, con calciatori forti, col San Paolo pieno. Se posso, andrò a vederla”.

L’utilizzo di Totti. Che tipo di partite può giocare?

“Ne può giocare diverse. Dipende dal tipo di partita, dal risultato, il momento che lui attraversa. Come tutti gli altri calciatori. Lo considero allo stesso livello di tutti gli altri. Faccio le mie considerazioni, il mio lavoro e decido cosa fare”.

La Roma può battere il record di punti della sua storia. Arrivare secondi, accorciando il gap dalla Juventus, sarebbe una vittoria o un fallimento?

“Quando si guardano i percorsi fatti, si possono dare le valutazioni che si vogliono. Io se non vinco non rimango. E vincere vuol dire, alzare un trofeo. Ognuno poi le cose le direziona come meglio crede. Fare tanti punti sarebbe un piacere. Mi dicono che la Curva ha deciso di entrare nel derby. Ogni volta che la palla uscirà dal campo, mi girerò verso la Sud a guardarla perché mi è mancata”.

E’ il calcio che decide che il secondo posto è un fallimento o è l’ambiente di Roma?

“Qui ci sono grandi firme, sono stato seguito sempre da tante grandi firme: Cecchini, Valdiserri, D’Ubaldo, Vocalelli. Grandissime firme. Loro racconteranno quello che gli sembra più giusto. Max Thriller. Tutte grandi firme”.

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