GGR – Roma, è caccia alla Juve. Spalletti studia la rimonta e “sacrifica” Bruno Peres

(Dario Marchetti) – La vittoria della Juventus a Crotone ufficializza i sette punti di distacco dalla Roma a quindici giornate dalla fine del campionato, ma non chiude definitivamente i sogni scudetto giallorossi. Il gap tra le due compagini fa sicuramente dormire sogni più tranquilli a Massimiliano Allegri e i prossimi 4 turni diranno se la squadra di Spalletti potrà ancora ambire al primo posto. Totti e compagni affronteranno in sequenza: Crotone, Torino, Inter e Napoli. In mezzo, i due sedicesimi di finale di Europa League con il Villareal e la prima semifinale di Coppa Italia con la Lazio. Tour de force notevole e più impegnativo se si pensa alle prossime avversarie dei bianconeri. La trasferta di Cagliari rischia di essere la partita più insidiosa, mentre con Palermo, Empoli e Udinese il risultato appare scontato. Verosimilmente la Juventus potrebbe fare un en plein di punti (12), portandosi al 5 marzo a quota 69. Alla stessa data, per la Roma, sarà fondamentale aver retto l’urto, mantenendo quantomeno invariato il distacco.

RIMONTA – Qualora si avverasse questa prima profezia, entrerebbero in gioco tre variabili non di poco conto. La Juventus, nelle rimanenti 11 gare di campionato, dovrà andare a giocare in casa di Napoli e Roma e questo potrebbe portare il distacco a una sola lunghezza. L’impegno europeo e le storie di rimonte impossibili potrebbero fare il resto. Non è un segreto come il vero obiettivo stagionale dei bianconeri sia la Champions League e in questa stagione tutti i punti lasciati per strada sono arrivati proprio dopo impegni di coppa massacranti. Anche il passato, in questo caso, aiuta. La storia racconta di una Roma in tre occasioni (1986, 2008 e 2010) vicinissima all’impresa dopo rincorse record, ma puntualmente rovinata a poche giornate dal termine. Dei precedenti positivi, però, ci sono e a questi i giallorossi dovranno ispirarsi. Il Milan di Zaccheroni trionfa nel 1999 dopo aver recuperato sette punti in altrettante giornate alla Lazio. Ancor più clamorosa l’impresa, sempre rossonera, del 1988. A dieci gare dalla fine il distacco dal Napoli di Maradona era di 10 punti, ma al termine della stagione è sempre il Milan a laurearsi campione d’Italia.

MODULO – Insomma le basi per sperare ci sono ancora, ma tutto questo castello si regge su una premessa alla quale non si può transigere: la Roma dovrà essere perfetta o quasi, emulando in tutto e per tutto la Juventus. Questa sarà la grande sfida di Luciano Spalletti, il quale ritrova Mohamed Salah e in un paio di settimane dovrebbe riabbracciare anche Alessandro Florenzi. Il mister toscano già da domenica con il Crotone potrebbe reinserire in formazione l’esterno egiziano. Senza il quale (assente per la Coppa d’Africa), sono arrivate quattro vittorie senza subire reti e una sconfitta. L’obiettivo è mantenere questa solidità difensiva acquistata con l’assenza di Momo e aumentare al tempo stesso la prolificità dell’attacco. Per questo con il ritorno a pieno regime di Salah, a farne le spese (come nella gara del girone d’andata di Napoli) potrebbe essere Bruno Peres, ad oggi il calciatore con meno progressi registrati. Spalletti non rinuncerà a Fazio, Manolas e Rudiger, ma dalla difesa a tre pura si dovrebbe tornare a quella a quattro (o tre e mezzo che dir si voglia) con il centrale tedesco incaricato di scivolare a destra in fase di spinta. Per il resto cambierà poco. Emerson Palmieri rimarrà il titolare a sinistra. Strootman e De Rossi i due mediani davanti la difesa, Nainggolan incursore dietro Dzeko e Salah di nuovo alto a destra. Unico ballottaggio quello tra El Shaarawy e Perotti. In vantaggio il primo nella gara di domenica. Attenzione ai diffidati (Manolas e Strootman), ma se l’obiettivo resta quello di dare la caccia alla Juventus, allora i calcoli non sono ammessi.

Redazione GazzettaGiallorossa.it

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