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Torna al gelo la Coppa Italia ma nel futuro c’è il deserto

(S. Scacchi) – Il caldo del Qatar al posto del gelo degli ottavi a gennaio in stadi spesso semideserti. È una delle possibili novità nel futuro della Coppa Italia al termine dell’attuale triennio che non consente cambi di formula perché coperto dalla vendita dei diritti televisivi assegnati alla Rai fino all’edizione 2017-18. Da questa sera entrano in scena le grandi della Serie A con il Napoli impegnato al San Paolo contro lo Spezia. È la formula che, tra le coppe nazionali dei principali Paesi europei, tutela maggiormente le big del massimo campionato. In Germania, Francia e Inghilterra i colossi partono dai 32esimi, in Spagna dai 16esimi. Talvolta con partite di andata e ritorno, o sfida in secca in trasferta. Da noi invece partita unica sempre in casa. È l’effetto di un sistema unico in Europa: in Italia la coppa nazionale è organizzata dalla Lega, negli altri Paesi dalla Federazione. Ma questo format – fanno notare in Via Rosellini – non ha impedito alla Coppa Italia di crescere in modo esponenziale. Gli ascolti tv sono i migliori del calcio, tolte le partite della nazionale a Europei e Mondiali: la finale Milan-Juventus a maggio ha toccato quota 8.421.348, quasi un milione in più dell’ultimo atto di Champions League tra Real e Atletico. L’Olimpico esaurito ha fruttato un incasso di quasi 3.9 milioni di euro, record di tutti i tempi in Italia superato solo da Inter-Juventus di Serie A dello scorso settembre. La competizione che fino a qualche anno fa valeva 5 milioni di euro in termini di diritti tv adesso veleggia intorno ai 50. Resta un deficit di “romanticismo” che non sembra facile da colmare. Ma proprio l’ultima edizione ha cercato di accontentare anche gli amanti delle favole calcistiche: l’Alessandria dalla Lega Pro è riuscita a volare fino in semifinale. Non succedeva da 32 anni. I piemontesi sono stati la 13a semifinalista diversa negli ultimi dieci anni: dal 2006, tra le ultime quattro, sono arrivate anche Siena, Catania, Palermo e Udinese. Alla Rai questa formula piace perché consente di vedere dai quarti in avanti sfide tra le “grandi”, principale avamposto del calcio in chiaro nell’epoca delle pay tv. E non è agevole anticipare l’ingresso in campo delle formazioni di vertice che spesso sono impiegate anche nelle coppe europee. Da questo punto di vista un aiuto potrebbe arrivare dalla riforma dei campionati che potrebbe ridurre a 18 le partecipanti della A, con un aumento delle “finestre” di calendario. La Figc non ha altre armi di pressione perché non è organizzatrice della manifestazione. Altra minima modifica possibile il sorteggio del campo, ma per ora non è passata. Così resta sul tavolo l’opzione estero. In occasione della recente Supercoppa a Doha il Qatar ha manifestato interesse a ospitare altre edizioni e anche sfide di cartello di Coppa Italia. Il tabellone attuale prevede questi possibili incroci: Milan-Juventus, Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio. Tra qualche anno forse in scena in Medio Oriente.

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