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IL MESSAGGERO Mire e Radja, resistenza ad oltranza

Pjanic
Pjanic

(U. Trani) – L’attesa è di tutti, dentro e fuori Trigoria. Di Spalletti che, ripetendosi per la felicità del popolo (meglio sempre accattivarselo), si augura di avere l’anno prossimo «calciatori più forti»; dei tifosi che, aspettando da giorni almeno il rinnovo di Totti per sottoscrivere il rinnovo dell’abbonamento, si augurano che i migliori restino (come, del resto, ha garantito Pallotta); dei giocatori che, trovandosi a proprio agio nella capitale (e nello spogliatoio), non smaniano per andar via. Ma è chiaro che, fino al 30 giugno, la situazione in Casa Roma andrà quotidianamente aggiornata. Sui possibili partenti Nainggolan, Pjanic eRuediger, citati in ordine alfabetico proprio per dimostrare che non c’è ancora la certezza su chi saluterà.

IN BILICO La scadenza, insomma, è l’ultimo giorno del mese prossimo: entro quella data il club giallorosso dovrà incassare circa 30-32 milioni per rispettare il Financial Fair Play e al tempo stesso non andare incontro alle sanzioni dell’Uefa (riduzione della rosa e multa da 4 milioni), come già è accaduto in questa stagione. La Roma dovrà rinunciare a un titolare tra Nainggolan, Pjanic e Ruediger (sempre in ordine alfabetico). E, probabilmente, non avrà nemmeno la forza di scegliere quale. Perché sarà l’offerta a fare la differenza e a oggi, a quanto pare, quelle che sono arrivate per i 3 calciatori non sono state ritenute all’altezza dalla proprietà Usa. La piazza va subito tranquillizzata, anche per evitare i malintesi del recente passato sulla volontà del giocatore (leggi caso Benatia): nessuno dei 3 spinge per andarsene. Nè pretende l’aumento di stipendio per restare. La disponibilità del trio, però, non basta. E si scontra con l’esigenza della società giallorossa di sistemare i conti.

BOCCA DELLA VERITA’ La sincerità va riconosciuta ai protagonisti. Nainggolan, mercoledì sera al Foro Italico, non si è certo nascosto davanti a chi gli ha chiesto novità sul suo futuro: «Io voglio restare, ma non dipende solo da me». La proposta del Chelsea, per il momento, non accontenta Pallotta: 30 milioni (e 3 di bonus). Pjanic, nell’intervista di giornata a Roma TV, ha ribadito la sua posizione: «Nel calcio non si sa mai. Ma io ho un contratto di due anni e sto bene qui. Lavoriamo duro per vincere un trofeo e far felici i tifosi». Chi si presenta con 38 milioni lo acquista. Ma, fin qui, nessun club ha osato tanto. Eppure piace al Bayern Monaco, il Barça, il Real e il Psg. La Roma, per eliminare la clausola, dovrebbe rinnovargli/prolungargli il contratto. Lo stipendio, però, è già alto, quasi 4 milioni, e la proprietà Usa, come obiettivo primario, ha la riduzione del monte ingaggi. «Io penso al campionato: ora il mercato non mi interessa». Pure Ruediger ha promosso la sua esperienza in giallorosso. Presto sarà riscattato, versando 9 milioni allo Stoccarda. Poi si vedrà, come ha detto pure lui. Interessa al Chelsea, al Borussia Dortmund e al City. Ma non sarà ceduto a meno di 20 milioni. Insufficienti, comunque, per rispettare i paletti del Financial Fair Play. Basterebbe piazzare anche Sanabria, sperando di incassarne altri 12, prima di andare a prendere «giocatori più forti». L’ha detto (e ridetto) Spalletti.

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