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IL MESSAGGERO Lucio va al massimo: tre mesi in media scudetto

Spalletti
Spalletti

(S. Carina) – Una media scudetto. È quella tenuta da Spalletti dal suo ritorno sulla panchina della Roma. Nelle 12 gare sin qui disputate, il tecnico ha ottenuto 9 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta. Il totale fa 29 punti sui 36 disponibili che equivale ad una media di 2,41 punti a gara. Addirittura meglio della Juventus, considerando l’andamento dei bianconeri durante l’intero campionato (2,35). Se invece l’intervallo si riferisce al girone di ritorno, la squadra di Allegri è ancora leggermente avanti ai giallorossi (2,83). Ma è l’unica in serie A. Perché quello che sta facendo Spalletti è qualcosa d’incredibile, soltanto pensando a come prese la Roma dopo il pareggio casalingo contro il Milan. All’epoca, la squadra di Garcia era quinta in classifica con 34 punti. Davanti a lei c’erano la Fiorentina (38), il tandem Juventus-Inter (39) e il Napoli (41).

METAMORFOSI – Dopo tre mesi la Serie A è stata letteralmente ribaltata. Se i bianconeri sembrano giocare un campionato a sé, la Roma (che ha perso altri 5 punti nei loro confronti) è l’unica comunque che tiene il passo, capace di recuperare 3 lunghezze al Napoli (che viaggia nelle ultime 12 gare con una media di 2,16), guadagnarne 11 sulla Fiorentina (media 1,5), 13 sull’Inter (1,33) e addirittura 14 sulla Lazio (1,25) che dopo aver chiuso il girone d’andata a -7 dai giallorossi, è sprofondata ora a -21. Numeri che sintetizzano l’operato di Spalletti e del suo staff: da Domenichini a Baldini, tutti hanno dato il loro apporto per la risalita. Ma non finisce qui. Perché la Roma ora può vantare anche il miglior attacco del torneo (66 gol) con la peculiarità che i 30 gol segnati nelle ultime 12 giornate sono arrivati ben 29 volte da azioni di gioco.

MERCATO DECISIVO – Una metamorfosi che si spiega con la full immersion tattica degli ultimi tre mesi («Non sono uscito mai da Trigoria, nemmeno fossi stato nel carcere dell’Asinara», ha scherzato domenica Lucio), con il lavoro (fondamentale) sotto l’aspetto fisico e con il mercato invernale. Se lo scorso anno le operazioni di Sabatini(Ibarbo, Spolli e Doumbia) erano state la palla al piede nel girone di ritorno di Garcia, in questa stagione il ds ha avuto ragione nel metter mano agli errori commessi durante il mercato estivo. L’arrivo di Perotti e El Shaarawy, oltre a livello numerico (9 gol), ha trasformato la squadra, regalandole sprint e rendendola imprevedibile e camaleontica. Anche Zukanovic ha dato il suo apporto, permettendo a turno sia a Digne che a Rudiger di rifiatare e non affrettare i recuperi pur di giocare.

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