L’ANALISI di EMPOLI-ROMA Corta, concentrata e letale: è tornata la Roma di Spalletti

El Shaarawy festeggiato dai compagni
El Shaarawy festeggiato dai compagni

, con un folgorante 3-1. Cinque i punti di distacco dalla vetta (con una partita in più) occupata dalla Juventus. Quattro i gol di El Shaarawy, mattatore della serata con la doppietta che ha aperto e chiuso il match. Tre le partite consecutive in campionato in cui la Roma segna più di tre gol. Due gli autogol messi nella propria porta dai giallorossi: dopo quello fatale di Manolas contro la Samp, è arrivata la sfortunata autorete di Zukanovic, schierato titolare proprio al posto del greco, beffato dalla pessima uscita di Szczesny che poteva tranquillamente bloccare il cross di Croce invece di scaraventarla addosso al proprio compagno. Uno, lo scatto offensivo piantato da Mohamed Salah nell’occasione che porta al terzo gol, quello della tranquillità. Dopo un’ora abbondante a duellare con Mario Rui, l’egiziano lascia sul posto l’avversario causando la respinta corta di Skorupski sul quale El Shaarawy è planato rapace.

Le ali romaniste si sono accese a tratti sfruttando la vena ispiratrice di Diego Perotti sempre più calato alla perfezione nel ruolo di regista offensivo a tutto campo (con 12,193 km percorsi risulterà il “maratoneta” della partita). Contro la difesa dell’Empoli abituata a giocare sulla propria trequarti invece che sull’area di rigore, Spalletti preferisce l’attacco veloce appoggiato dall’inventiva di Pjanic e dalle incursioni di Nainggolan. Il Ninja abdica al 37′ lasciando il posto a Iago Falque. “Il suo ruolo è la mezzala” dirà il tecnico a fine partita definendo i perché dell’inserimento dello spagnolo, risultato uno dei migliori in campo per intensità, abnegazione e qualità in ripartenza. Dzeko, colpito dal virus che ha debilitato Manolas e Florenzi, parte dalla panchina insieme a Totti ma darà il suo apporto nei dieci minuti finali.

L’Empoli privo di Tonelli e Saponara ha provato con grande spirito e buona qualità ad impensierire la retroguardia romanista che ha tenuto a bada con le buone (Ruediger) e con le cattive (Zukanovic) gli scatti di Pucciarelli e gli spunti di Maccarone. Solo un errore di Digne ha permesso agli azzurri di Giampaolo di sfiorare il 2-2, con una rovesciata di “Big Mac” finita alta. Skorupski si è fatto beffare prima dal siluro di El Shaarawy e poi dal gran rasoterra di Pjanic su punizione respinta dalla barriera, dalla quale è rimasto coperto.

La vittoria arriva netta, decisa e meritata. Tre punti che fanno volare la Roma momentaneamente al terzo posto spingendo i giallorossi a pochi punti da Juventus e Napoli. Sei vittorie che aumentano il rimpianto di non aver cambiato prima la guida tecnica, anche soltanto dopo l’eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia. Contro Milan-Chievo-Hellas Verona si sarebbero potuti fare più dei tre punti ottenuti. E chissà se lo Scudetto sarebbe stato un discorso a tre…

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