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L’ANALISI di BATE BORISOV-ROMA Dieci domande a Rudi Garcia e alla dirigenza della Roma

L'analisi della partita
L’analisi della partita

(D.Luciani) – Il fischio finale dell’arbitro Clattenburg è stato come l’impatto di un meteorite sul pianeta Roma. Se tra buona parte dei tifosi e la società la spaccatura è già realtà da molti mesi, il 3-2 subito dal Bate Borisov ha mandato in frantumi quella poca fiducia che restava in Rudi Garcia. Mladenovic, onesto terzino sinistro serbo autore di 10 reti in carriera prima di ieri sera in più di 160 presenze, ha vissuto la sua serata di gloria con tanti ringraziamenti al rientrante Szczesny, e il Bate è tornato a vincere in Champions dopo che lo scorso anno aveva incassato 24 gol in sei partite. Una media di 4 a partita. Una partita ignobile giocata dalla Roma, capace di reagire solo quando i bielorussi hanno pagato i 60 minuti giocati ad alta intensità. Eppure i giallorossi non hanno patito a livello fisico, dato che la squadra non è sembrata assolutamente in difficoltà. Solo Nainggolan continua a pagare la stanchezza accumulata tra la scorsa stagione e questa appena iniziata in cui non si è mai fermato.

Ora, potremmo star qui ad evidenziare i difetti tattici della squadra di Garcia o a sottolineare gli errori di Szczesny, la testardaggine di Iturbe o l’opaca prova di Salah. Ma vorremmo anche noi delle risposte e solo chi vede i giocatori tutti i giorni, chi li dovrebbe istruire sui movimenti in campo, chi dovrebbe far conoscere loro l’avversario e chi ha scelto loro e l’allenatore ce le può dare. Per questo ecco 10 domande che giriamo, bontà loro, a Rudi Garcia, Walter Sabatini e Mauro Baldissoni.

1) Un allenatore, due vice (Bompard e Fichaux) e due match analyst (Beccaccioli e Fioranelli): cinque persone pagate per studiare gli avversari e le dovute contromosse. Qualcuno conosceva il Bate?

2) Nel calcio moderno una squadra è difendibile con minimo sei elementi, ma almeno otto dei dieci di movimento devono essere pronti a tornare sotto la linea del pallone una volta perso: perché schierare tutti insieme Gervinho, Iturbe e Salah oltre a Pjanic che difende solo gli avversari a due metri?

3) Dallo scorsa stagione ad oggi, la squadra non sa affrontare situazioni di superiorità numerica sia in fase di possesso sia in fase difensiva. Ieri Pjanic e Salah solo nel primo tempo hanno gettato due contropiedi con l’uomo in più. I giocatori vengono allenati per queste situazioni? Le sanno riconoscere?

4) Perché Salih Ucan, per il cui prestito sono stati spesi 4.75 milioni e per il cui riscatto a fine anno ne serviranno 11, non può giocare neanche un minuto contro una squadra bielorussa?

5) Con Maicon, Castan e Torosidis disponibili e l’emergenza a centrocampo e attacco, meglio tre difensori in panchina e quattro giocatori che non aiutano la squadra in fase difensiva? In una partita dall’esito fondamentale, meglio 10-11 giocatori nei propri ruoli o avere 3-4 adattati? Perché Castan va in panchina se non è utilizzabile?

6) Per Sabatini: con una lista già ristretta a 22 giocatori dalla sanzione Uefa, era necessario acquistare due giocatori ineleggibili come Gyomber e Emerson Palmieri, riducendo addirittura a 21 (+ i Primavera) i possibili convocabili?

7) Benatia, Castan e Strootman o non ci sono più o non sono utilizzabili. Due anni in più per De Sanctis (38 e mezzo), Maicon (34), De Rossi (32) e Totti (39). Vi siete resi conto che la Roma del primo anno di Garcia non esiste più? Davvero vedete la squadra “giocare” o sono solo individualità?

8) Giocatori come Manolas, Nainggolan, Iturbe e Gervinho continuano a ripetere sempre gli stessi errori. I giocatori studiano i propri errori per migliorarsi individualmente ed in funzione della squadra?

9) Da Julio Sergio a Szczesny, nessun portiere ha fatto un progresso a livello tecnico. Nessuno. Sarà colpa di sette-otto giocatori o di chi li allena tutti i giorni?

10) Da ottobre scorso la Roma non si esprime più ad alto livello. Non produce gioco, non c’è un movimento tattico, uno schema, gli attaccanti agiscono secondo il loro istinto appoggiati da Pjanic. Tralasciando giugno e luglio 2015 (ovviamente campionato fermo), sono 10 mesi di molti bassi e pochissimi alti (secondo posto salvato al rush finale contro una Lazio scoppiata): qual è il vostro limite di sopportazione? Cosa deve succedere per esonerare la guida tecnica? Un ammutinamento della squadra?

Siamo al 30 settembre e la Roma, con la rosa più forte, ha 11 punti in classifica, quattro di distanza da Fiorentina e Inter. Il Napoli ha cambiato guida tecnica. La Juventus ha rivoluzionato la squadra. Non vincere lo Scudetto quest’anno sarebbe un delitto oltre che un insulto a tutti quelli che da quattro anni vi hanno dato fiducia. Il tempo però è scaduto e domenica a Palermo potrebbe essere già troppo tardi per non buttare la stagione.

Abbiate coraggio.

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