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L’ANALISI di ROMA-FEYENOORD Discreto primo tempo, poi solito crollo. Errori da principianti per Gervinho e Doumbia

L'analisi della partita
L’analisi della partita

Oltre ai danni, l’ennesima beffa. Alla devastazione lasciata dal passaggio dell’orda barbarica dei 6000 tifosi olandesi, si è aggiunta l’ennesima mancata vittoria da parte della Roma. Un altro pareggio, un altro 1-1. Stavolta col Feyenoord nell’andata dei sedicesimi di finale Europa League. Nove pareggi (contando l’Empoli in Coppa Italia battuto solo ai supplementari) di cui 7 in casa. La squadra di Garcia sembra bloccata come un bambino che ha studiato ma che non riesce ad esprimersi quando viene chiamato alla lavagna. Ai giallorossi manca brillantezza e non ha continuità nei 90 minuti. Non riesce a gestire neanche la migliore delle situazioni: partita in casa spianata dal gol di Gervinho dopo venti minuti con gli avversari che fanno possesso palla e si scoprono lasciando campo alle ripartenze dell’ivoriano e di Daniele Verde, il migliore in campo. Gervinho ha fallito altre tre occasioni facilissime davanti a Vermeer, emulato nel finale di partita, e in modo ancor più grave, dal connazionale Doumbia. E se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, questa Roma senza coraggio è anche sfortunata negli episodi: il gol del pareggio di Kazim-Richards è irregolare, perché sul colpo di testa di Immers, deviato sul palo da Skorupski con una parata straordinaria, l’attaccante turco è più avanti di tutti.

COSA VA – Come nel primo tempo di Cagliari, la catena di destra composta da Torosidis, Pjanic (che parte da trequartista centrale per poi allargarsi) e Verde funziona bene. Il bosniaco arretra con Totti per aiutare l’esterno greco ad uscire dal pressing avversario e il capitano, a modo suo, catapulta Verde nella metà campo avversaria. Ottimi i movimenti in profondità del giovane che già al 6′ mette Gervinho davanti al portiere. L’ivoriano calcia fuori a tu per tu con Vermeer. La seconda occasione arriva tre minuti dopo: Torosidis affetta l’area olandese con una rasoiata da trequarti, Gervinho taglia in ritardo, Vermeer esce a vuoto e Totti sul secondo palo non riesce a calciare in corsa verso la porta vuota. Il capitano si rifà al 12′ servendo Gervinho di prima al limite dell’area ma l’ivoriano sbaglia lo stop e spreca un’altra ottima occasione. Il gol arriva al 21′: sulla destra Torosidis triangola con Verde e non può sbagliare l’assist. Movimento di Gervinho sul primo palo e colpo di tacco (volontario?) vincente. Triangolazione, sovrapposizione, taglio sul primo palo. Una delle giocate più semplici ed efficaci del gioco del calcio. Il briciolo d’entusiasmo porta la Roma ad essere padrona del campo per tre minuti: altro scatto di Verde che chiama il lancio a Torosidis, Nalom bruciato e cross al centro perfetto. Boulahrouz e Wilkshire vanno a vuoto lasciando a Gervinho la palla del raddoppio. Pessimo stop dell’ivoriano, Vermeer raccoglie e ringrazia non credendo ai propri occhi.

COSA NON VA – Per i restanti venti minuti del primo tempo, la Roma lascia giocare il Feyenoord senza cercare la seconda rete. Clasie e Pjanic si annullano a vicenda. Toomstra e Tonny de Vilhena vengono ben controllati da Holebas e Torosidis. Kazim-Richards si smarca da Yanga-Mbiwa solo al 36′ su una punizione battuta lunga in area, Skorupski alza in angolo il tiro del turco. Nella ripresa la Roma si dimentica completamente di entrare in campo. Il Feyenoord senza mai accelerare trova il pari: minuto 10, Holebas e Gervinho si fanno ingannare da mezza finta di corpo di Karsdorp lasciandogli strada libera per il cross. Il secondo assistente dell’arbitro si guarda bene dall’alzare la bandierina e lascia esplodere la gioia degli hooligans olandesi al tocco di Kazim-Richards. La Roma non reagisce minimamente, De Rossi continua a camminare in campo come fa da inizio stagione, Nainggolan deve correre anche per lui. Totti fisicamente non può più reggere più di un’ora ad alti livelli, soprattutto se la squadra intorno a lui non gira alla perfezione. Verde, al contrario per la troppa gioventù, ancora non ha più di un tempo. Garcia prova a reagire al 65′ con un doppio cambio: dalla lentezza di De Rossi al passo bailado di Keita cambia nulla, dai lanci di Totti all’immobilismo di Doumbia. L’ivoriano fa zero movimenti e nel finale spreca due occasioni in maniera inverosimile. Torosidis non riesce a spingere nella ripresa per mancanza di condizione, Florenzi prende il posto di Verde al 74′ e proprio dai suoi movimenti nascono le azioni fallite da Doumbia. 14,4 milioni di euro per un attaccante preso da un campionato fermo da dicembre. Servivano gol e subito. Il secondo errore, a due metri da Vermeer, fa sorgere il dubbio anche se sia in grado di farli.

PROSPETTIVA – Dopo la vittoria sull’Inter, la Roma ha messo insieme 14 gol fatti e 14 subiti in 14 partite. L’1-1 col Feyenoord ha mantenuto la media. Ora la trasferta di Verona, il ritorno a Rotterdam con qualificazione da guadagnare e poi la Juventus. Serve una reazione dagli uomini guida (Pjanic su tutti) e forse servirebbe anche un cambio di modulo nei momenti clou delle partite.  Intanto, però, il 2 marzo rischia di terminare la stagione della Roma che doveva vincere lo Scudetto e farsi onore in Champions e in Coppa Italia.

A cura di Daniele Luciani

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