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IL TEMPO Garcia: “Non possiamo fare di più”

Garcia
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(A.Austini) – È entrato Verde, un’altra volta. Una sostituzione che spiega più o meno tutto sul momento disperato della Roma: una rosa costruita per vincere o quantomeno arrivare in fondo su tre fronti si ritrova a chiedere aiuto a un ragazzino della Primavera. Di fronte è rimasto il secondo posto da difendere in campionato e un’Europa League che al momento pare l’Everest da scalare. Garcia non sa più che fare e commenta sconsolato l’addio alla Coppa Italia, finita troppo presto tra i fischi e la pioggia gelida dell’Olimpico. «Abbiamo pochi mezzi a disposizione e stiamo andando avanti con quelli» ammette il tecnico, sottolineando l’unico alibi che regge davvero: le assenze, troppe, tra la «maledetta» e infinita Coppa d’Africa e gli infortuni. «Ho dovuto far entrare Ibarbo che ha fatto un solo allenamento con noi, l’unico per lui nell’ultimo mese e mezzo. Non mi aspettavo di avere così tanti problemi, sapevamo solo che Keita e Gervinho sarebbero andati via ma non che avremmo perso tanti altri giocatori importanti come Strootman. Fino a Udine, la prima partita di gennaio, è andato tutto bene. Siamo andati vicini a passare il girone di Champions, poi troppi pareggi in campionato ma la delusione viene dopo questa eliminazione in Coppa Italia: la considero casuale. Credevo che la voglia dei giocatori in campo e la buona organizzazione, con un po’ di fortuna in più, ci avrebbero aiutato. Invece dopo un buon avvio loro hanno segnato alla prima occasione: in questo momento non ci perdonano nulla».

Ieri tante sbandate in difesa, ma Garcia punta il dito sull’attacco. «Dobbiamo essere più brillanti davanti e poi senza Gervinho e Iturbe non c’è profondità. La squadra prende meno rischi perché sa che è un momento con tanti problemi ed è umano questo. Penso che dobbiamo spingere per far girare la fortuna». La crisi è aperta da un bel pezzo ormai, però Rudi è convinto di aver superato problemi maggiori. «Il mio momento più difficile è quando sono arrivato, non adesso. Ci rimettiamo subito a lavoro perché ora abbiamo il campionato e l’Europa League da onorare. L’unico obiettivo adesso è vincere a Cagliari: solo un buon risultato ci farà tornare la fiducia. Poi per le partite successive rientreranno i due africani e De Rossi, quando saremo al completo la squadra sarà più forte e meno tesa. Vedremo un’altra Roma, quella di adesso soffre». L’aria nello spogliatoio ieri era pesantuccia, dopo la delusione in campo e l’invito della Curva a tirar fuori agli attributi: scene che la Roma pensava di aver dimenticato. «Siamo delusi – ammette – bisogna stringere i denti, io dico sempre che un gruppo e un club fa vedere le sue qualità nei momenti difficili. Quando si vince è tutto semplice. Bisogna rispondere subito, dimostrare che non molliamo, ci crediamo ancora. La cosa che mi tranquillizza è che arriverà il bel tempo». Prima o poi quel raggio di sole dovrà spuntare.

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