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GAZZETTA.IT Tacco di Gervinho, Kazim in fuorigioco, l’Olimpico fischia

Gervinho
Gervinho

(M. Cecchini) Nella giornata infernale vissuta da Roma dal punto di vista dell’ordine pubblico, il pareggio giallorosso col Feyenoord è l’ultimo tassello di un periodo da dimenticare, anche perché sintomo di un male oscuro che ormai ha corroso l’anima della squadra di Garcia. Finisce 1-1 grazie alle reti di Gervinho e Kazim Richards, giunta in però in fuorigioco nel prosieguo di un’azione in cui Immers aveva colpito un palo grazie a un prodigioso intervento di Skorupski. Il pari tiene in vita la Roma per la partita di ritorno, ma allunga la striscia casalinga senza vittorie al 90′ a 9 partite (7 pareggi e 2 sconfitte, con l’Empoli in Coppa avevano vinto ai supplementari) e, visto che si tratta dell’ultimo match interno giocato a febbraio, segnala un altro dato chiarissimo: per tre mesi (da dicembre a febbraio) la Roma non ha mai vinto all’Olimpico.

FIDUCIA VERDE — Rispetto a domenica contro il Parma Garcia cambia sei titolari e lancia (finalmente?) il baby Verde dall’inizio, schierando la squadra con un 4-2-3-1 con Pjanic trequartista alle spalle di Totti e i due scattisti – Verde appunto e Gervinho – sulle fasce. Avere il bosniaco più accentrato, però, è anche una mossa in chiave difensiva: tocca a lui infatti stare sulle zolle di Clasie – il giocatore più talentuoso degli olandesi – quando i giallorossi non sono in possesso palla. Questo in effetti limita le geometrie degli olandesi, che a volte infatti spostano El Ahamadi davanti alla retroguardia proprio per consentire a Clasie di respirare. In impostazione, comunque, gli ospiti combinano poco, tant’è che il primo tempo è targato Roma, visto che già nei primi dieci minuti i ragazzi di Garcia sfiorano il gol due volte, avendo sempre per protagonista Gervinho. Nel primo caso (10′) conclude fuori su servizio di Verde e nel secondo (10) arriva in ritardo su cross di Torosidis. L’ivoriano però si riscatta al 22′, quando mette in rete stupendamente di tacco un assist rasoterra di Torosidis, sfruttando il ritardo in chiusura di Boulahrouz e Wilkshire. Anzi, se al 26′ non pasticciasse in fase di controllo, Gervinho potrebbe anche concedere il bis, visto che il Feyenoord, provando ad alzare un po’ il baricentro, lascia spazi per le giocate in profondità orchestrate spesso da De Rossi e Totti. Insomma, se non fosse per la giornata tremebonda di Manolas, la Roma soffrirebbe poco, tant’è che l’unico tiro nello specchio della porta degli olandesi arriva solo al 37′ con Kazim Richards, che da posizione defilata costringe Skorupski alla deviazione in angolo.

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