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AS ROMA Iturbe: “Sarete fieri di me. Vi stupirò”

Iturbe
Iturbe

L’attaccante argentino della Roma Juan Manuel Iturbe, ha rilasciato un’intervista. Queste le sue parole:

Il suo campionato sembra cominciato a gennaio, per la Roma una delle poche buone notizie…

“Credo che non sia facile arrivare da un’altra realtà, cominciare, farsi male, rialzarsi, infortunarsi di nuovo. A me è successo questo purtroppo, soprattutto ho pagato l’infortunio di Torino. Ma eccomi qui”

E riecco la Fiorentina. E’ un bivio fondamentale per la Roma?

“Ogni partita lo è, ma questa ha un significato speciale. Vincere vorrebbe dire ripartire”

Ci vuole anche il giusto carattere per superare certe difficoltà. Dall’autocritica ironica, quando si definì bonariamente “una pippa”, ad oggi, quanto manca al vero Iturbe?

“Al 100% manca ancora qualcosa. E di sicuro il migliore Iturbe a Roma non si è visto. Però ora sono sulla buona strada. Certo, lì davanti siamo tanti: Gervinho, Ljajic, Florenzi, Totti, Destro. La Roma ha giocatori che vincono le partite da soli”.

Va bene Manuel, ma questo è rispetto delle gerarchie e ci sta tutto quando sei nuovo in un gruppo. Dov’è, invece, l’orgoglio di fronte alle critiche? E’ inevitabile quando si è stati pagati tanto, finire nell’occhio del ciclone…

“Le critiche ci stanno, me le prendo. E a me le critiche rendo più forte. Se uno è criticato deve dare di più. L’unico pensiero è far ricredere le persone che criticano. E penso di poterlo fare”

Ora Garcia ha rivisto il modulo: dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Meglio?

“In linea di meassima è uguale. Certo, con questo schema sono più vicino alla porta e mi trovo bene. Rudi (Garcia, ndr) mi ha voluto tanto alla Roma, mi parla spesso, mi consiglia. Quando hai un tecnico che ti fa capire quanto ti ha voluto, è una gran cosa. Ti sostiene”

Ma di fronte a questi mesi difficili, ripensando al mercato estivo, ha mai pensato… “Fossi andato alla Juve sarebbe andata meglio”?

“Assolutamente no, sceglierei la Roma sempre. Contano l’ambiente, il gruppo e qui sto bene. Metteteci anche che la Roma è stata l’unica società a trovare l’intesa col Verona. Walter (Sabatini, ndr) mi chiamava per farmi capire quanto ero importante per loro, quanto mi volevano. E anche Rudi mi ha trasmesso questo messaggio”

A proposito della Juve… dopo quella gara d’andata cosa le è rimasto addosso: un senso di impotenza, di ingiustizia? O cosa?

“Al di là delle ingiustizie, la certezza di valere la Juventus (…)”

Che differenza c’è tra i tifosi argentini e quelli romani? 

“Qui sono organizzati, a Buenos Aires fanno più casino. Fuori dal campo invece a Roma sono imbattibili per passione. Ti fermano sempre per strada. Non mi dà fastidio, anche se a volte vorrei capissero che ho bisogno di stare un po’ tranquillo (…)”

Cosa ha comprato con i primi soldi?

“Una casa per la mia famiglia. Lo dovevo ai miei genitori, che per me hanno fatto grandi sacrifici”

Cosa sogna oggi?

“Vincere con la Roma. E con il nostro capitano, che è un grande e si avvicina al momento in cui magari deciderà di smettere. Prima vorrei vincere con lui e con questo gruppo splendido”

La parola scudetto non si pronuncia?

“Vincere è vincere. Tutto. Scudetto, Europa League, Coppa Italia”

Fonte: Corriere dello Sport

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