LA REPUBBLICA Il “mal di testa” di Garcia: mai così male sulle palle alte

Garcia
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(M. Pinci) La Roma ha il mal di testa. Lo scorso anno era quasi un’arma segreta, una capacità da sfruttare per sbrogliare matasse intricate contro avversari chiusi o mettere il sigillo a partite dominate. Il palo di testa di Manolas contro il City avrebbe forse potuto cambiare la storia della stagione romanista. Ma sono proprio i colpi di testa il tallone d’Achille della formazione giallorossa: la peggiore in serie A nel gioco aereo, appena 9,9 duelli vinti sui palloni alti ogni partita. Per capirci, la Juventus ne vince 13 a partita, l’Inter 17. Il risultato: già 3 gol subiti su colpo di testa (De Ceglie, Ranocchia e Lewandowski), ma anche con il Cska in occasione del pari subito al 93’ la squadra ha pagato le carenze sui palloni alti. E, estendendo il discorso, il gol da fuori di Bonucci arriva da un corner rinviato corto.

Proprio su corner, invece, la Roma fatica a lasciare il segno. L’unica rete da angolo è quella di Destro contro il Chievo. Lo scorso anno, il solo Benatia sfruttò addirittura 4 volte corner e punizioni per segnare, senza di lui però è cambiato tutto. Persino Garcia ha ammesso: «I gol da calcio d’angolo? Qualcosa su cui si può migliorare». Intanto domenica contro il Genoa la Roma scenderà in campo con la scritta Telethon sulla maglia (al posto dello sponsor ancora assente) nell’ambito di una serie d’iniziative benefiche.

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