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GAZZETTA DELLO SPORT L’attacco Roma? Mai banale

Totti
Totti

(D. Stoppini) – Meglio non abituarsi troppo alla formula del «senza nueve», l’ultima trovata di Rudi Garcia che di fatto ha sconvolto i piani tattici di Gasperini e lanciato la Roma alla rincorsa della Ju­ventus. Perché per quanto pro­duttiva, fino a metà febbraio almeno l’idea finirà in soffitta, causa l’assenza di Gervinho per la Coppa d’Africa. E allora eccolo qui, il paradosso: pro­prio oggi, proprio nei giorni in cui la Roma ha scoperto che in alcune fasi si può anche fare a meno del «nueve», Rudi Garcia deve appoggiarsi a Totti e De­stro. Lo farà dalla partita con il Milan. Perché gli esperimenti si scontrano con le necessità di squadra. E una Roma che sarà senza Pjanic, sarà anche una Roma che evidentemente met­terà in campo Totti: mai per scelta Garcia rinuncerebbe contemporaneamente ai due giocatori con più qualità nella visione di gioco.

L’ECCEZIONE Si ritorna al falso nueve, forse meglio dire al nu­mero 10. Si ritorna a Totti, in fondo il cuore del Garcia pen­siero in questo anno e mezzo. Genova in questo senso ha pe­rò rappresentato una straordi­naria eccezione. Da tener pre­sente, ma pur sempre un’eccezione, lì a dimostrare che sì, in alcune occasioni, magari lon­tano dall’Olimpico, magari contro difese che soffrono la velocità e gli inserimenti, si può svoltare e giocare senza un vero centravanti. Ma se è stata la prima volta, un motivo ci sarà pure. Il gioco di Garcia pre­vede un riferimento centrale, altro che storie.

NOVE TRIDENTI E poi l’altra certezza è che al tecnico fran­cese piace sperimentare, paradossalmente molto più la do­menica che durante la settima­na. Quello contro il Genoa è stato il nono tridente schierato in 15 giornate di campionato: tante combinazioni, poche ri­petizioni, fin qui s’è visto di tut­to. S’è visto un Iturbe non pren­dersi mai la Roma, all’inizio a causa di un infortunio, ora per colpa delle prestazioni. S’è vi­sto un Ljajic fare il percorso esattamente contrario: in 5 dei 9 tridenti, il serbo c’è. È il capo­cannoniere, con 6 gol. Contro il Genoa ha giocato la quinta partita consecutiva da titolare in Serie A. È pure il più presen­te dei sei giocatori d’attacco della Roma: 13 partite su 15, meno di Gervinho solo nel mi­nutaggio (812’ contro 969’). Ed è l’uomo che tira più in porta: 0,92 conclusioni nello spec­chio a partita, la stessa media di Destro. Ma Mattia, al contrario del serbo, non ha mai trova­to continuità. Non è mai stato così ai margini del progetto tat­ tico di Garcia come oggi. Eppu­re servirà anche lui, dopo le fe­ste di Natale. A meno che gen­naio non riservi scenari impre­visti — a Trigoria non dispiacerebbe ricevere qualche telefonata milionaria —, la partenza di Gervinho per la Guinea fatalmente lascerà spa­zio a Destro e a Iturbe.

CONTRO IL MILAN Ma in fondo c’è ancora tempo, prima del 2015. C’è il Milan, c’è un Natale da festeggiare al meglio. Chis­sà se Garcia dal bussolotto farà uscire il tridente numero 10. Più facile che voglia affidarsi all’altro 10, a Totti. Che resta l’attaccante della Roma ad aver creato più occasioni da gol in Serie A: 25. Ma no, non è que­sta la novità

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