TOURNEE USA Garcia: “Puntiamo alla finale di Miami. Gervinho? C’è tempo”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

Queste le parole di Rudi Garcia, alla vigilia della sfida con l’Inter, in programma domani. L’incontro con la stampa si tiene presso il Ritz Carlton Hotel di Philadelphia. Queste le parole del tecnico giallorosso:

Un bilancio di questa Guinness Cup e di questa tournée? Con il Liverpool l’impegno dei giovani, con lo United i tiri in porta, con il Real la solidità difensiva: quale aspetto le è piaciuto di più?

“Tutto questo dimostra che bisogna essere efficaci. Abbiamo giocato meglio con Man Utd e Real, ma con il Real siamo stati davvero efficaci in attacco e in difesa. C’è stata differenza nell’approccio alla gara. Con il Real abbiamo avuto meno possesso palla, che era anche voluto, ma quando abbiamo avuto spazi per giocare lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto bene. Va bene così, serviva reagire dopo una sconfitta. Adesso, con una vittoria, possiamo puntare alla finale di Miami”.

La tournée sta per finire e non ha avuto a disposizione Gervinho. Le ha dato fastidio questo fatto? Questa vicenda poteva essere gestita meglio?

“Aspettiamo lui e anche Maicon e Torosidis, per continuare la preparazione. il suo problema del visto è un caso comune ai giocatori del Bayern, mi sembra. Dobbiamo adattarci. Avevamo previsto di lasciare parte dello staff a Trigoria, ora si allena bene a Trigoria assieme a Torosidis e abbiamo tempo per lavorare con lui, visto il ritiro che faremo in Austria”.

Si discute molto sull’opportunità di fare queste tournée in vista di una stagione impegnativa. Come vede la squadra adesso?

“Posso dire che tutte le grandi squadre europee sono negli Usa in questo momento. Nel calcio di oggi c’è da sviluppare il brand. L’unica cosa è che iniziamo il campionato più tardi degli altri paesi europei. Può essere un problema per la Champions, dopo la prima di campionato già c’è una sosta, in Francia e Spagna invece giocano già 2-3 partite prima di affrontare la Champions. L’Italia deve riflettere su questa cosa. Forse è una questione di cultura, ma per me le cose devono cambiare se vogliamo che le italiane si preparino al meglio per le coppe europee. Riguardo al tour, è un’opportunità unica per prepararsi bene”.

Lo scorso anno aveva una situazione diversa da questo inizio di stagione? Come è cambiato il rapporto psicologico con i giocatori? Da uno a cento, quant’è il suo timore che la stagione della Roma venga rovinata da vicende di stampo razzista?

“Dopo 12 mesi l’ambiente è totalmente differente, siamo passati dalla catastrofe all’euforia. Io sono sempre per le vie di mezzo, lo scorso anno abbiamo fatto una stagione da record e dobbiamo essere ambizioni, io lo sono e punteremo in alto, l’ho già detto, ma ad esempio c’è una squadra che ha vinto 3 scudetti di fila e ha preso Evra e Morata. Ora diventa un outsider? E’ strano. La Juve è sempre favorita, ma faremo di tutto per lottare con loro. Riguardo al resto, dobbiamo lottare contro il razzismo in ogni modo. La bellezza dello spogliatoio, ad esempio, è che non si parla del colore della pelle o della religione, si parla solo delle qualità di un giocatore. L’esempio deve arrivare anche dai dirigenti, mi sembra ovvio”.

Skorupski, lo ritiene già pronto per giocarsi alla pari un posto con De Sanctis? Astori è pronto al debutto?

“Lukasz sta migliorando, ha potenzialità importanti. Il titolare resta Morgan, non c’è dubbio, ma dobbiamo anche essere sicuri di avere un secondo di qualità, durante la stagione può succedere di tutto. Ha imparato la lingua, deve comunicare con i compagni. Deve avere più aggressività e personalità, perché ha tutto per diventare un portiere di livello in futuro. E’ una buona cosa, per lui e per noi, che possa giocare questi confronti, un’esperienza che gli servirà per il futuro. Astori è pronto per giocare, ha bisogno di giocare per sapere come difendiamo e come attacchiamo, lo vedremo in campo tra poco”.

Può fare chiarezza sulle condizioni di Strootman? Emanuelson ha detto che serviranno altri 3 mesi per rivederlo in campo…

“Abbiamo un nuovo dottore allora, Urby è un dottore, non lo sapevo… (ride, ndr). Kevin sta seguendo il suo percorso, bisogna lasciare tempo al giocatore. E’ sulla strada giusta, abbiamo solo scelto di non farlo viaggiare, era meglio per lui lavorare a Boston con il nostro staff. Per quello che so, tutto va bene. Io preferirei averlo il più presto possibile, ma lo vorrei al 100% sulla condizione fisica. Aspettiamo, ha voglia di tornare con la squadra. il suo percorso è normale per un giocatore che ha avuto questo infortunio”.

Cosa vorrebbe migliorare rispetto alla gara con il Real?

“Il possesso palla, specie rispetto al primo tempo. Non solo abbiamo sofferto il loro pressing, ma abbiamo sbagliato passaggi facili che è inaccettabile per la qualità che avevamo in campo. Quando questa squadra apre il gioco, diventa difficile per l’avversario difendere. Sulla partita di domani, c’è la possibilità di andare in finale, non dipende solo da noi ma è uno scenario possibile”.

Chi l’ha colpita di più nelle prime partite?

“Guardo più l’atteggiamento della squadra. Con il Liverpool e il Manchester abbiamo gestito i tempi di gioco, con il Real era previsto che alcuni di loro giocassero di più. Come ho detto dall’inizio, la mia priorità è dare gli stessi tempi di gioco a tutti, per non correre rischi”.

Benatia, ci racconta come sta? Si sente di dire che darà il 100%?

“E’ ovvio che darà il 100%, è un professionista esemplare. Lo abbiamo visto nelle ultime partite, per me non ci sono problemi. Spero che tra poco ci sarà la possibilità di parlare con voi e di esprimersi. La miglior cosa di avere un avviso su una persona solo le sue parole. Aspettate che arrivi questo giorno”.

Prima sfida con un’italiana, l’ha preparata in maniera diversa?

“No, nulla di particolare. non è che cambiamo approccio con una squadra di Serie A. Abbiamo fatto come al solito, visionando i video. Sembra che domani l’Inter giocherà con una difesa a tre più un regista, un approccio che mi piace, mi piace giocare con squadre che hanno un modulo diverso. E’ il momento di lavorare sul piano difensivo e anche sul piano offensivo, per contrastare questo modulo. Con il Manchester non abbiamo sofferto sul piano tattico, non siamo mai andati fuori posizione. Dopo però abbiamo preso dei bei gol, fatti da grandi campioni, ma mi aspetto lo stesso atteggiamento: saper rispondere alle difficoltà, trovare la chiave e provare a vincere la partita. Sarà un piacere rincontrare Dodò. E’ un ragazzo d’oro, spero che quest’anno giochi di più. Il loro modulo è anche adatto alle sue caratteristiche”.

Perché prendere parte a una tournée negli Usa? Pensate di essere la sorpresa della prossima stagione?

“Siamo qui per giocare grandi partite, è una buona opportunità per giocare con queste squadre e promuovere il marchio, poi in seguito spiegherò perché non mi piace essere in ritardo sulla preparazione… Riguardo al campionato, faremo di tutto per esprimere le potenzialità della squadra e abbiamo una rosa completa. Ho visto il calendario, a settembre giocheremo 7 partite, a ottobre e novermbre sarà lo stesso. Ci sarà spazio per tutti”.

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