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IL TEMPO Prandelli boccia Destro

Destro
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(S. Pieretti) Il ct ha deciso. Pepito Rossi e Destro restano a casa. Con loro rimangono sul patrio suolo anche Maggio, Pasqual, Romulo e Montolivo. Il settimo escluso sarebbe Ranocchia, che comunque partirà con gli azzurri per il Brasile. Il difensore interista è stato convocato a scopo precauzionale, Prandelli ha tenuto conto delle condizioni poco rassicuranti di Paletta e Barzagli.

Dunque Destro, nonostante l’invidiabile media-gol nella straordinaria stagione della Roma, rimane a casa a vantaggio peraltro di Insigne che sembrava fuori dai giochi e che forse è stato ripescato per non privare la città di Napoli di almeno un giocatore in nazionale. Come lui, anche Giuseppe Rossi non ce l’ha fatta a convincere il commissario tecnico. Eppure erano state spese parole al miele per l’attaccante del New Jersey che era stato indicato come esempio da seguire. L’infortunio di Montolivo ha sparigliato tutto, ha aperto gli occhi dell’allenatore azzurro: troppo rischioso coinvolgere un giocatore vittima di un infortunio importante. La condizione fisica di «Pepito» è accettabile, quella psicologica è sembrata precaria, approssimativa. L’incidente di Montolivo è stato uno schiaffo capace di ridestare tutti dall’incantesimo Mondiale. Prandelli ha lasciato da parte i sogni, prendendo in considerazione unicamente la realtà. E la realtà dice che il Mondiale sarà una battaglia, portare giocatori in condizioni precarie sarebbe un lusso che la nazionale azzurra non può proprio permettersi. Per questo ne fa le spese anche il veronese Romulo, italiano di seconda generazione. Le garanzie sugli esterni non mancano: in difesa Darmian ha saputo imporsi con sorprendente personalità. De Sciglio – come tutti i più giovani – alterna prestazioni discrete ad altre meno brillanti. Comunque è un elemento su cui si può contare.

L’altro milanista Abate – nonostante una stagione altalenante – vince per distacco lo sprint con Maggio e Pasqual, arrivati a fine stagione con la spia della benzina accesa. Le scelte del blocco difensivo appaiono scontate: Barzagli, Bonucci e Chiellini – insieme a Buffon – rappresentano la difesa della squadra campione d’Italia. Con loro c’è anche Gabriel Paletta, che lamenta un problema al polpaccio. Lo staff medico lo terrà sotto osservazione, in caso di forfait c’è Ranocchia, il ventiquattresimo della lista. Qualora uno dei difensori dovesse alzare bandiera bianca, Prandelli potrà inserire l’interista nell’elenco ufficiale entro la mezzanotte (italiana) del 13 giugno, a 24 ore dal calcio d’inizio di Italia-Inghilterra. La scelta dei tre portieri era già stata definita al momento della lista dei 30 pre-convocati.

Buffon è titolarissimo, tanto per parafrasare il commissario tecnico. Sirigu ha meritato il ruolo di secondo, confermando la propria affidabilità anche contro l’Irlanda. Perin sarà il terzo, per lui sarà una buona esperienza, utilissima in prospettiva futura. A centrocampo le scelte sono state dettate dagli infortuni: il ko di Montolivo, e le precarie condizioni di Romulo hanno facilitato il rebus brasiliano. Alle fine salgono sull’aereo Aquilani e Parolo, inizialmente destinati a una vacanza anticipata. Pirlo, De Rossi e Marchisio rappresentano quanto di meglio l’Italia possa presentare in mezzo al campo. Thiago Motta è un innesto buono per tutte le stagioni, mentre Verratti si è conquistato caparbiamente la convocazione. Con loro c’è Candreva, che nella stagione appena conclusa – oltre ai 12 gol – è stato espressione di un calcio concreto e brillante, meritando ampiamente questa opportunità. Per quanto riguarda gli attaccanti il ct ha deciso di ripartire dalla coppia Balotelli-Cassano, protagonisti degli ultimi Europei. Il milanista non ha vissuto una stagione brillante, il parmense è andato decisamente meglio conquistando il suo primo Mondiale a 32 anni. Ciro Immobile con la maglia del Torino ha convinto tutti, perfino il Borussia Dortmund: è una macchina da gol, ma in Nazionale ha fatto vedere ben poco, almeno fin qui. Con lui ci sarà il suo compagno di club Alessio Cerci, anche lui ampiamente convincente nella travolgente stagione granata.

L’ultimo posto a disposizione lo conquista Lorenzo Insigne: finale di Coppa Italia a parte, non è che abbia entusiasmato. Trentasei presenze e tre gol in campionato, cifre che stridono se paragonate a quelle del romanista Destro che in venti partite ha segnato tredici reti. Le critiche per le scelte effettuate da Prandelli non mancheranno perché c’è solo un giocatore della Roma, seconda forza del campionato che ha espresso il miglior gioco della serie A. Tant’è, così ha deciso e solo il campo dirà se avrà visto giusto a lasciare a casa i pretoriani di Garcia come Destro e Florenzi.

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