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IL TEMPO Garcia, applausi di fine stagione

Garcia
Garcia

(E. Menghi) – Fedele e riconoscente. Gli aggettivi li ha scelti Claude Fichaux, fidato collaboratore e amico di Garcia da oltre un decennio, e incarnano alla perfezione la persona, il tecnico e soprattutto il momento che sta vivendo nella Capitale. Rudi, dopo aver ottenuto direttamente dal presidente Pallotta le garanzie sul mercato, si sta per legare alla Roma fino al 2017. L’accordo sulla parola c’è già, la firma è una formalità che sarà sbrigata probabilmente oltreoceano. Lì dove è iniziato tutto, un anno fa. Stavolta senza rischi ma forse addirittura prima della attese, già la prossima settimana.

Il francese vuole restare per vincere almeno un titolo e prendersi una rivincita in campo europeo, la dirigenza vuole blindarlo con un contratto più lungo e più sostanzioso (circa 2,5 milioni a stagione). Garcia non è mai stato di passaggio, come non lo era stato al Lille. Questione di fedeltà. La riconoscenza sta nel gesto di portare tutto lo staff in sala stampa, alla vigilia di Genoa-Roma, togliendo per una volta la calamita mediatica da se stesso e lasciando spazio a chi per l’intera stagione ha lavorato nell’ombra. E vuole continuare a farlo ancora per tanto tempo:«Io mi sento bene a Roma – ammette Fichaux – spero di restare qui a lungo con Rudi. L’ha detto anche lui la settimana scorsa che vuole rimanere e lo vogliamo tutti». È come se con una guida così tutti si sentissero sicuri di poter alzare presto un trofeo: «Con 85 punti saremmo stati campioni 10 volte su 15. Speriamo di ripetere il duello con la Juve il prossimo anno, però con la Roma davanti».

Frederic Bompard sa che per farlo ci sarà bisogno di una rosa attrezzata. Lo ha imparato a Lille«Quando abbiamo vinto il campionato in Francia, l’anno dopo non c’era la stessa squadra. Non dobbiamo fare lo stesso errore». Sarà importante anche la preparazione estiva, che un po’ preoccupa il vice di Garcia: «In Austria non ci saranno problemi (e qui conferma la sede del ritiro di agosto, ndr), in America invece sarà più difficile, perché abbiamo tanti viaggi da fare. Dovremmo fare attenzione anche alla temperatura, ma siamo qui per gestire tutto questo».

Toccherà trovare una soluzione anche per l’uso delle ricetrasmittenti:«Sono desolato per le multe, ma siamo abituati a fare così. In Champions però non si può fare». Dovranno aspettare l’intervallo per discutere le correzioni tattiche. «Garcia ti guarda sempre negli occhi quando parla – dice il preparatore dei portieri Guido Nanni – spero di non trovare aspetti negativi in lui, così potremmo vincere tutto. Il mister ci ha dato molto, ha creato un gruppo splendido e questo si è visto sul campo».

Nell’ultima stagionale a Genova non ci sarà il pubblico di fede romanista, a cui è stata vietata la trasferta per motivi di sicurezza e proprio ai tifosi si rivolge Fichaux, criticando lo strano silenzio di Roma-Juventus: «Mi sembrava di essere in chiesa». Bompard aggiunge: «Sono rimasto molto deluso, i giocatori meritavano di essere festeggiati in un’altra maniera». Per chiudere al meglio la stagione, Garcia va a caccia di un nuovo record: vincendo sarebbe il migliore di sempre per punti fatti fuori casa.

Non si affiderà però ai migliori e già dai convocati emergono le intenzioni del francese, che ha lasciato a casa tutti i nazionali diretti in Brasile, a eccezione di Destro, pronto alla staffetta con Totti: Mattia vuole lasciare il segno prima di presentarsi a Coverciano domani. A Ljajic e Florenzi le corsie d’attacco. Mazzitelli può esordire dal primo minuto a Marassi, Taddei sarà titolare per l’ultima volta. Il destino di Toloi non è più nei suoi piedi: il provino è andato male e sarà Benatia ad affiancare Castan in difesa, con Jedvaj e Dodò terzini. Skorupski tra i pali cerca conferme. In 90 minuti di poco conto ci sarà spazio per una bella fetta di futuro.

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