CORRIERE DELLA SERA Ecco la Juve, massima allerta. Testimone scagiona “Gastone”

Curva Sud Roma
Curva Sud Roma

(R. Frignani) – «L’ultima volta che ho visto Daniele saranno state le cinque, cinque e mezzo, di quel sabato pomeriggio. Stava qui, al bar, a mangiare un panino e a bere una birra. Era tranquillo, non aveva pistole…». Fino a ieri nessuno lo ha interrogato o ci ha parlato, ma Luigi Proietti, 76 anni, è forse una delle poche persone che ha incontrato Daniele De Santis poco prima degli spari e degli scontri nell’area abusiva su viale di Tor di Quinto accanto alla quale, il 3 maggio scorso, passavano migliaia di tifosi napoletani diretti allo stadio Olimpico. Il settantenne, costretto a respirare portandosi dietro una piccola bombola d’ossigeno, aiuta il nipote nella gestione del bar Trifoglio, a circa 300 metri dalla discoteca Ciak dove i gestori hanno raccontato di aver trascinato De Santis per sottrarlo dalla furia degli ultrà azzurri.

«Daniele era venuto per chiedermi di preparargli qualcosa da mangiare perché aveva gente a cena – racconta ancora Proietti – e nel frattempo si è seduto. Già qualche ora prima era passato per prendere una birra. All’improvviso abbiamo sentito l’esplosione di petardi: arrivava dal cancello, forse dalla strada. Lui si è alzato e ha detto: “Andiamo un po’ a vedere cosa sta succedendo”. Ed è uscito, così, reggendo in mano birra e panino». Un atteggiamento che non sembra quello di un killer o di chi ha premeditato qualcosa di grave, come quello che è poi accaduto meno di mezz’ora più tardi. Spari, feriti, scontri furibondi che sono alla base dei timori legati a Roma-Juventus di oggi pomeriggio, anticipata per motivi di sicurezza alle 17.45. Se n’è parlato ieri in Questura nel corso della riunione tecnica per mettere a punto il piano di vigilanza: i circa 1.100 tifosi juventini (500 sono romani) – molti di meno dei 5mila annunciati – saranno divisi in tre gruppi, raddoppiato il numero dei funzionari in servizio.

I punti di raccolta per i bianconeri saranno Saxa Rubra, largo Guido Mazzoni (stazione Tiburtina) e largo Luigi Schiavonetti (Romanina). Da qui i tifosi saranno caricati su autobus dell’Atac e trasferiti, sotto scorta, allo stadio. Lo stesso accadrà al ritorno. I cancelli saranno aperti alle 15.45 e ai controlli fuori e dentro l’Olimpico collaboreranno 530 steward. In campo anche personale in borghese per le bonifiche e i controlli di persone sospette, in particolare di quelle in motorino, nelle zone adiacenti al Foro Italico. Massima attenzione ai parcheggi, per auto e moto, a Ponte Milvio, alla Farnesina, ai lungotevere e a piazza Mancini. Con il passare delle ore le preoccupazioni si sono spostate da Roma-Juve – incontro ormai inutile per la classifica – a possibili atti contro i tifosi romanisti per quello che è accaduto una settimana fa a Tor di Quinto. «Dedicate a Ciro una partita di tifoseria, non di violenza – chiede Antonella Leardi, la madre dell’ultrà napoletano più grave ancora al Policlinico Gemelli -. Non fate che a Ciro sparino di nuovo, siate uniti nello sport».

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