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CAGLIARI Gli americani accelerano: più vicina la cessione del club. Domani il via alla due diligence

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(M. Monti) – Ore calde intorno alla trattativa per la cessione del Cagliari Calcio. Luca Silvestrone, mediatore del fondo statunitense intenzionato a rilevare il club rossoblu (e relativi asset) farà ritorno domani mattina in Sardegna per il perfezionamento della due diligence, che verrà effettuata con la consulenza di un importante studio di Rovigo. Stringono i tempi, infatti, dopo la fumata nera nell’incontro tra Massimo Cellino e Tommaso Giulini, proprietario della Fluorsid, altro candidato (almeno fino a ieri) a rilevare la società attualmente diretta da Massimo Cellino. Il presidente si recherà a Miami nei prossimi giorni per motivi familiari: con l’occasione, tra il 26 e il 27 maggio, avrà luogo l’incontro tra lo stesso Cellino e il fondo americano.

SILVESTRONE E LA DUE DILIGENCE – Luca Silvestrone, mediatore della cordata, tornerà domattina in Sardegna con il volo AZ1593 che partirà da Fiumicino alle ore 9.25. Accompagnato dal proprio consulente fiscale e da un gruppo di tecnici, si recherà in Viale La Playa per il perfezionamento, insieme all’avvocato del club rossoblu, Giuseppe Accardi, del primo concreto passo della trattativa, la due diligence. Al via dunque quel processo che viene messo in atto da un investitore per analizzare il valore e le condizioni di un’azienda per la quale risulti un’intenzione all’acquisto. E l’intenzione è reale, al punto che Silvestrone – e gli americani da lui rappresentati – si sono rivolti ad un importante studio di Rovigo per effettuare il processo investigativo sullo stato attuale del Cagliari Calcio. I lavori si prolungheranno fino alla giornata di sabato quando Luca Silvestrone avrà a disposizione gli strumenti per informare il fondo a stelle e strisce dell’effettiva situazione del club rossoblu.

Ore frenetiche, dunque, per la cessione del Cagliari calcio dopo la fumata nera nel meeting avvenuto ieri tra Massimo Cellino e Tommaso Giulini, proprietario della Fluorsid, azienda chimica nonché maggior produttore mondiale di fluoroderivati inorganici per l’industria dell’alluminio. A Londra non si è trovata quell’intesa che era lecito aspettarsi considerate le forti relazioni che intercorrono tra i due imprenditori: circa 40 milioni, la cifra che Giulini sarebbe stato disposto a spendere per rilevare la squadra e la sede di Viale La Playa. Un’offerta poco competitiva se messa a confronto con gli 85 milioni pronti ad essere versati nelle casse di Cellino da parte del fondo americano. Lo stesso Giulini, a testimonianza di quanto complicata sia la trattativa, ha affermato: “I tempi sono troppo stretti per limare una differenza che è troppo ampia”. Intanto, Massimo Cellino, impegnato nella nuova esperienza in Inghilterra, sa che accelerando le pratiche di cessione del Cagliari potrebbe godere di una maggiore serenità nel pianificare le prime mosse al Leeds: “Sono arrivato qui con un grande sogno, che è quello di scoprire se sono in grado di gestire un club come questo. L’ho fatto per 23 anni al Cagliari ma quella è una società piccola e non è cresciuta come avrei voluto”.

CELLINO INCONTRA IL FONDO USA – Sarà per questo che, per il 26 maggio, è previsto a Miami un incontro tra lo stesso Cellino e il fondo americano: un appuntamento che, però, secondo alcune indiscrezioni potrebbe avvenire nello stato del Michigan, più precisamente a Detroit, da dove sembra provenire l’offerta statunitense per l’acquisto del Cagliari. Nel viaggio in America, Massimo Cellino avrà l’occasione di incontrare Dan Meis, l’architetto incaricato dal fondo americano di effettuare i primi studi di adattabilità del progetto per il nuovo stadio di proprietà del Cagliari. Lo studio iniziale, effettuato dall’architetto Davide D’Arace, è già in fase di sviluppo da parte del team di Dan Meis che ieri, tramite Twitter, ha ribadito l’intenzione di consegnare ai sardi un impianto di cui essere orgogliosi agli occhi dell’intero panorama calcistico italiano. 20-25000 posti per uno stadio modulare, con parcheggi esterni, ristoranti e negozi: “Svilupperemouna struttura che sarà unica per Cagliari”. Non è da escludere, peraltro, che nei lavori possano essere coinvolti dei brand internazionali, al fine di ottenere sponsorizzazioni che consentirebbero maggiori risultati in termini di riscontri economici e di visibilità.

Fonte: Repubblica.it

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