Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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L’abbraccio della Sud a Taddei. Rodrigo sfodera un’altra prestazione fuori dalle righe, ancor meglio di quanto fatto nelle ultime uscite già eccellenti. Corsa, testa alta, qualità di palleggio e verticalizzazioni da grande regista; parlare di adattato in quel ruolo a volte stride con quanto visto in campo. A corollario della bella serata anche il gol nel finale con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Felicità incontenibile e pazza corsa verso la Curva che esplode di gioia per un ragazzo vero, onesto, generoso. Uno di noi…
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Pjanic spegne le candeline. Nel giorno del suo 24° compleanno (anche della mamma) il centrocampista bosniaco torna al gol all’Olimpico dopo la marcatura realizzata contro la Sampdoria e incanta la platea. La serpentina sulla destra con la quale semina avversari in occasione del raddoppio firmato Francesco Totti (botta sotto l’incrocio da manuale del calcio) è una delizia per gli occhi degli appassionati. Invenzioni, pochissime sbavature e tanta velocità di pensiero nel far viaggiare la sfera in lungo e in largo. Quando ha questa ispirazione è tra i migliori in Europa nel ruolo. Il rinnovo a sentire le dichiarazioni del post partita sembra sempre più vicino. Sorvegliato speciale…
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Il tiro al volo di Gervinho. Incredibile il gesto tecnico del calciatore ivoriano capace di trovare il gol con uno spettacolare sinistro al volo, emulando quanto fatto appena una manciata di giorni fa da parte dell’attaccante granata Ciro Immobile, e prima ancora, sempre nella stessa porta, dal numero 10 giallorosso in uno storico Roma-Udinese 2-1, nell’annata della cavalcata scudetto. Peccato solo che la rete, a differenza delle due sopra citate, arrivi con il calciatore romanista in posizione di offside: questa volta ben segnalata dalla terna arbitrale. Cineteca mancata.
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Ljajic ai margini del progetto. Ormai il talento serbo è un caso come in precedenza è stato anche in quel di Firenze. Visto poco nell’ultimo periodo dal tecnico Garcia, nonostante le belle parole espresse in conferenza stampa, l’attaccante giallorosso quando chiamato in campo è riuscito a fare tutto tranne che far stropicciare gli occhi o indurre il ricordo di una sua fondamentale presenza in campo. Vista la Champions (matematica: 21 i punti di vantaggio sulla Fiorentina quarta), nella sale del mercato di Trigoria è forse il momento di porsi qualche domanda sul futuro del ragazzo approdato a Roma appena la scorsa estate. Rischio licenziamento.
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I due legni di Destro. Sfortunato l’attaccante ascolano nella sfida contro i ducali. Dopo una manciata di minuti viene servito perfettamente in area dal capitano e incrocia sul secondo palo con un diagonale rapido che centra in pieno il palo e favorisce il tap-in di Gervinho. Poco prima dell’intervallo si ripete con un sontuoso colpo di testa sul cross dal fondo di Maicon che si stampa sulla traversa a Mirante battuto. Il bottino rimane bloccato a 10 gol nonostante le tante opportunità avute in una gara giocata a viso aperto dalle due compagini. Peccato per la sfortuna ma se continua così i record cadranno a grappoli. Delfino.
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La rabbia di Garcia per il secondo gol preso. Il tecnico francese non prende di buon occhio la rete (5) subita in casa nelle ultime tre partite dalla sua Roma e non lo manda a dire nel post gara: “Sul 4-1 il risultato doveva restare così. Abbiamo preso 2 gol con l’Udinese, 1 col Torino e 2 stasera. Sono troppi, c’è qualcosa da migliorare”. La versione buona della faccenda vede Garcia non lasciare niente al caso, nemmeno se questo portasse il nulla. L’ex Lille sta riuscendo concretamente in quello che qui non si vedeva da anni: creare e plasmare una squadra affamata e compatta. Liberté, egalité, 4-3-3.
A cura di Papi&Piccinini