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LA REPUBBLICA Roma-Napoli a distanza, lo sprint dietro la Juve

Rudi Garcia

(E. Sisti) Ai ferri corti, a distanza, senza esclusione di colpi, almeno sino ai primi di aprile. A quel punto la Roma potrebbe avere la carta per far saltare il banco, il recupero con il Parma, e prendersi il secondo posto. Roma e Napoli. Due giocatori soltanto, esclama il croupier. Il tesoretto di punti accumulato da Garcia e Benitez non sarà sufficiente per pensare allo scudetto ma lo è (forse) per scongiurare la rimonta di Mazzarri, Montella, Donadoni e delle loro altalenanti squadre. La Juventus ha colpito al cuore il senso ultimo del campionato, non come il Bayern (che ha 23 punti di vantaggio), il Salzburg (che ne ha 27), o l’Olympiacos che ieri ha vinto in Grecia a 5 turni dalla fine, ma siamo lì. E questo si poteva immaginare. Nessuno al contrario avrebbe scommesso che sarebbero state Roma e Napoli, simili in tante cose, a cominciare dal coraggio, dalla personalità, dalla diversità culturale dei loro allenatori, a lasciare aperta la porta dell’incertezza. Roma e Napoli sono due lampare che pescano nel mare di notte. Le uniche luci rimaste accese per riscaldare la parte nobile della serie A.

La sfida fra le due, la sfida finale, comincerà stasera, il Napoli a Torino (ore 19), la Roma con l’Udinese (21). La Roma ha ancora tre punti di vantaggio e sogna, legittimamente, di averne sei (se vince col Parma il 2 aprile). Il Napoli s’è fortificato con i tre punti appena conquistati nello scontro diretto. Però sa bene che al San Paolo la Roma non meritava di perdere, la Roma ha giocato meglio, pareva più tonica, più organizzata. Esattamente come il Napoli all’andata, che lasciò impressioni che contrastavano con il risultato finale.

Alla Roma il Napoli non porta neppure fortuna. All’andata si fecero male Totti e Gervinho, al ritorno Strootman. Roma e Napoli giocano dunque una partita a parte, divisa in undici capitoli a cominciare da oggi (per la Roma dodici). Sempre una contro l’altra anche se dovranno vedersela con altre. Sempre a pensarsi con affetto, come “long distance lovers”. Ai primi di aprile, dunque, si capirà di più. Stasera sul Napoli potrebbe pesare l’ansia del ritorno col Porto. Poi avrà Fiorentina, Catania, Juventus e Parma.

La Roma se la vedrà con Udinese, Chievo, Torino, Sassuolo e Cagliari (e il Parma). La Roma è messa meglio, il Napoli non può più sbagliare. Stasera Garcia riavrà Totti (lui o Destro al centro del tridente?) ma non De Rossi, il “solito” prato del dopo rugby, amatissimo, e le curve riaperte (ma la prevendita è desolante: 7000 biglietti). Davanti c’è un futuro senza Strootman. Benitez dovrà guardarsi da Cerci e Immobile. Ma in campo a Torino ci sarà il Napoli migliore (Hamsik in panchina?). È inutile fare turnover. Conta solo il cuore ormai.

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