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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro la Lazio

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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La chiusura di Torosidis. Decisivo il terzino greco al 38′ del secondo tempo quando con un ottimo ripiegamento intercetta il passaggio di Onazi destinato a Klose. I due biancocelesti erano lanciati in campo aperto, due contro uno, senza altri ostacoli verso la porta di De Sanctis. Fortunato l’ex Olympiacos anche per l’imprecisione del nigeriano ma pur sempre impeccabile nel farsi trovare nel punto giusto. Sagacia tattica.

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La tranquillità di Maicon. Non a caso il giocatore con maggiore esperienza internazionale tra i 22 in campo. Gestisce alla grande le situazioni più pericolose nella zona difensiva e si sgancia con la consueta veemenza in avanti, creando grattacapi a  ripetizione a Lulic e Radu. Sempre pronto ad aiutare i compagni in uscita dall’area di rigore in fase di impostazione e particolarmente attento nel raddoppio sulla destra. Ad aumentare il tasso di difficoltà le condizioni non perfette per la brutta botta sotto il ginocchio rimediata in uno scontro di gioco con il laterale bosniaco.

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Chiamata incredibile sul gol annullato a Gervinho. Elogio dovuto alla terna arbitrale capitanata da Orsato (non di certo per la conduzione da parte di quest’ultimo sotto alla media), ma per la perfetta chiamata da parte del suo assistente sul gol trovato dall’esterno offensivo ivoriano dopo la corta respinta di Berisha sul destro da fuori di Maicon. Bravissimo l’assistente di linea nel pescare in fallo il giocatore giallorosso in millimetrica posizione di offside.

Pjanic non aggancia. Su invito al bacio del solito Maicon, il talento bosniaco sbaglia lo stop nel cuore dell’aerea di rigore completamente libero, fallendo una nitida occasione per il possibile vantaggio romanista. Errore inappropriato visto il talento e la classe del calciatore bosniaco poco lucido sotto porta in un match dove il carattere e la freddezza la fanno da padrone.

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I buu razzisti. Solito gesto poco nobile da parte della curva bianconceleste pessima nell’etichettare con i consueti ululati razzisti accompagnati da fischi tutte le giocate del calciatore africano della Roma. Possibile squalifica in arrivo visto anche lo striscione non brillantissimo esposto dalla stessa Nord prima dell’inizio della gara: “Un tempo Campo Testaccio, oggi Campo Rom“.

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Occasione persa. Contro una squadra modesta e priva di qualsiasi forma di gioco, eccezion fatta per il consueto lancio lungo per l’isolatissimo Klose o il redivivo Stefano Mauri (di nuovo in campo dopo 259 giorni causa squalifica per il calcioscommesse) e gli strappi in velocità del solo Candreva, i giallorossi guidati da Garcia, perdono un’occasione d’oro nella corsa verso la capolista Juventus, fermata in esterna dal sorprendete Verona di Mandorlini sul 2-2, mancando la vittoria in un derby caratterizzato da troppo nervosismo e qualche sbavatura di troppo in casa giallorossa.

A cura di Papi&Piccinini

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