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IL ROMANISTA Totti: “Affamati più che mai”

F. Totti

(D.Galli) – Nove mesi. Il bebé è nato ieri. «Era tanto che non segnavo davanti alla mia gente…». Complice una magnifica deviazione, Totti è tornato a fare gol all’Olimpico, il numero 231 in Serie A l’ha fatto a Perin. L’ultima volta era accaduto contro la Lazio, era l’8 aprile. Nove mesi fa, appunto. Un rigore. Il Genoa gli porta bene, proprio contro i rossoblù un anno fa aveva eguagliato Nordahl per accompagnare la Roma al successo e i figli (a sorpresa) sotto la Sud.

«Battendo il Genoa – commenta il Capitano sul proprio sito – abbiamo finito bene questo girone di andata. La Juventus rimane davanti, è una squadra forte e continua a dimostrare il suo valore. Noi siamo sereni per quanto fatto sino ad ora ma restiamo affamati più che mai, la strada è lunga e per dire la nostra servirà fare risultati con costanza da qui alla fine». Totti si sofferma sul luccichio della rovesciata di Florenzi, un’acrobazia stile Pelé in “Fuga per la vittoria”. «Ha segnato uno dei gol più belli di tutto il campionato. E anch’io sono contento di andare in rete qui all’Olimpico di fronte al nostro pubblico: anche dopo tanti anni rimane una soddisfazione unica». Grosso modo, sono le stesse parole che il Capitano consegna alla stampa nell’immediato dopopartita. «È una Roma bella, cinica, che vuole dimostrare il proprio valore. L’importante – dice ai giornalisti – è tornare in Europa, perché la Roma merita quel palcoscenico. È il nostro obiettivo».

E lo scudetto? «La Juve sta facendo un campionato a parte – riconosce Totti con la solita onestà – sono i campioni in carica e stanno dimostrando il loro valore. Dietro hanno una Roma forte, che non molla e diremo la nostra fino alla fine. La rovesciata di Florenzi? Se io dovessi fare un gol del genere, penso che smetterei subito. Non mi alzerei più da terra». Chi a terra ci lascia gli avversari è Kevin Strootman. Un camion con le sembianze di un calciatore. «Non mi piace parlare di me, lascio i giudizi agli altri. So che posso fare meglio e cercherò di fare ancora di più nel girone di ritorno. Tutti abbiamo fatto una grande partita, dal portiere all’attaccante. Così per i centrocampisti è più facile giocare. Se mi aspettavo una squadra così forte al mio arrivo? Gli ultimi due anni la Roma aveva fatto male. Siamo partiti molto bene e dobbiamo continuare così, migliorando e battendo le avversarie dirette».

Per Strootman, Roma-Genoa «è stato l’esempio della prestazione corale perfetta». La ciliegina sulla torta è la prova stellare di un altro cagnaccio della mediana: Radja Nainggolan. Un altro mostro, un altro degli Spietati. «Parliamo tutti e due olandese – dice Strootman – e per questo ci intendiamo. Nainggolan è un giocatore molto forte e quindi è facile giocare con lui. Ha già giocato due partite in cinque giorni e per noi è un giocatore importante». Un’altra bestiaccia è Maicon. «Guardiamo al Livorno – spiega il brasiliano – e basta. Recuperiamo bene e facciamoci trovare pronti, alla fine vediamo cosa raccogliamo. Io sono soddisfatto, perché dopo un anno in cui non giocavo ho fatto belle cose. Sono contento e sicuramente si può migliorare ».

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