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CORRIERE DELLA SERA Tentazioni di gennaio

Nainggolan

(A. Bocci) – Dieci uomini d’oro, un po’ come i dieci piccoli indiani di Agatha Christie: resta da capire chi cadrà, cioè si sistemerà, per primo. Da Lavezzi a Lamela, ce ne sono per tutti i gusti in un mercato, quello di riparazione, attraversato da una filosofia comune: prima vendere e poi comprare. Solo Aurelio De Laurentiis canta fuori dal coro. Il presidente del Napoli, già estromesso dalla Champions League e lontano 10 punti dallo scudetto, compra e basta. «Ho pronto un colpo per la Befana », ha annunciato sornione. Che sia Maxime Gonalons? L’accordo con il Lione per il centrocampista di sostanza è stato trovato sulla base di 12 milioni, anche se Aulas, presidente dei francesi, sta frenando sul più bello. Gonalons non è la primissima scelta di Benitez visto che, prima di lui, il Napoli aveva pensato a Fernando del Porto e a Song del Barcellona. Ma sarebbe un acquisto di qualità. Un bel modo per accendere il mercato d’inverno. La Juve, regina del torneo, vorrebbe andare a caccia del tripletino (scudetto, Europa League e Coppa Italia) con un esterno in più nel motore e ha individuato in Jeremy Menez, che a giugno sarà libero, l’uomogiusto. Pronta l’offerta da 3 milioni. Ma Jean-Pierre Bernès, procuratore dell’ex romanista, ha provveduto a congelare i sogni bianconeri: «Perché Menez dovrebbe lasciare Parigi?». Forse perché Blanc non lo stima e lo fa giocare con il contagocce?

Di sicuro la Juve non aumenta l’offerta e potrebbe cambiare idea soltanto se, oltre a Peluso e Padoin, riuscisse a cedere una punta. Il Toro ha chiesto Giovinco ma in prestito, la Lazio punta Quagliarella però è fumosa. Anche l’Inter, impegnata nella corsa al terzo posto Champions, vuole un attaccante. Mazzarri ha messo Lavezzi e Lamela in cima alla sua lista. Più attaccante il primo del secondo, più talentuoso e di prospettiva il secondo del primo. Però, per concretizzare i desideri dell’allenatore, Thohir intende cominciare con una bella cessione e non si è fatto ingolosire neppure dalla vittoria nel derby. La trattativa con il Chelsea per Guarin va avanti a rilento e blocca le operazioni in entrata. Inoltre il Psg (per il momento) non cede Lavezzi così come (sempre per il momento) il Tottenham non molla Lamela, pagato in estate 30 milioni più 4 di bonus. C’è anche un’ipotesi Mata, perché Mourinho lo scambierebbe volentieri con Guarin. Attenzione alle sorprese. A Mazzarri è sempre piaciuto Hernanes, un altro degli uomini d’oro del mercato. Il brasiliano non è contento del cambio in panchina tra Petkovic e Reja, che in passato lo ha sostituito a ripetizione e lo vorrebbe impiegare trequartista mettendo a repentaglio il suo Mondiale. Lotito però è stato chiaro: il Profeta se ne va soltanto per 20 milioni e ha bocciato la proposta del Milan aveva offerto, come contropartita, Matri. Sull’ex bianconero Galliani ha investito ad agosto gli 11 milioni incassati dalla cessione di Boateng, ma ora che in squadra ha sia Kakà sia Honda, Allegri giocherà con l’albero di Natale e tre centravanti (Balotelli e Pazzini gli altri due) sono troppi. Matri potrebbe andare all’Inter in cambio di Kuzmanovic, ma non è un affare di oggi, né di domani: bisognerà vedere come si svilupperà il mercato.

Galliani, svanito Hernanes, ha messo nel mirino Nainggolan del Cagliari per il quale aspetta l’ok di Berlusconi, sperando di riuscire a controllare i movimenti sottotraccia di Roma e Juventus. I giallorossi alla fine si butteranno su Parolo del Parma (tanto più che gli emiliani sono costretti a tenersi Cassano, sedotto e abbandonato dalla Sampdoria). Il sogno romanista è Pastore, vecchio pallino di Sabatini, altro panchinaro nobile del Psg: l’affare è possibile, ma più a giugno che a gennaio. Però sino all’ultimo la Roma ci proverà. Come il Verona farà l’impossibile per difendere Jorginho, 22 anni, brasiliano naturalizzato italiano, al centro di una vera asta alla quale sono iscritte, oltre a Milan e Roma, anche Fiorentina e Zenit San Pietroburgo. Domani parte ufficialmente il mercato. E sino alle 23 del 31 gennaio ci sarà tempo per trattare. E sognare.

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