IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Pessotto


VOTO 0 STRISCIONE A PARMA:

Gesto vergognoso quello dei tifosi ducali capaci nell’anticipo casalingo contro la Juventus di esporre uno striscione al quanto fuori luogo nei riguardi dell’ex terzino della Nazionale e attuale Vice Direttore del settore giovanile bianconero, Gianluca Pessotto: “Pessotto, o mangi questa minestra…”. Chiaro riferimento al tentato suicidio dell’ex giocatore avvenuto durante l’estate 2006. A sedare gli animi l’intervento della stessa società parmense prendendo le distanze da quanto accaduto e  rinnovando la massima stima nei riguardi del dirigente bianconero. Senza parole. 

 

Diego Lopez


VOTO 1 LOPEZ:

Pesantemente in discussione dopo la batosta subita in casa dal Bologna i rossoblu incappano nella terza sconfitta consecutiva (quarta nelle ultime cinque) nella trasferta di Verona. Non solo gli infortuni e le squalifiche a penalizzare la squadra sarda priva di Murru, Pinilla, Ekdal, Perico e Cossu, ma anche un gioco che fatica a decollare e una fase difensiva al quanto rivedibile. Nella prossima gara contro il Torino urge un cambio di rotta per evitare che la situazione precipiti ulteriormente e Cellino sia costretto a cambiare nuovamente guida tecnica dopo poco più di un anno di gestione Lopez-Pulga. Valzer. 

 

Milan


VOTO 2 MILAN:

È arrivata anche la strigliata di Barbara Berlusconi dopo lo 0-2 di San Siro contro la sfavillante Fiorentina di Montella. Allegri sembra sempre più a rischio ma la novità potrebbe riguardare un avvicendamento societario nel ruolo del Dottor Galliani dopo oltre 25 anni di successi. Mercato privo di senso, il vero Kakà è solo un lontano ricordo, Leader presunti (Montolivo) che non sono in grado di trascinare il gruppo e impallidiscono di fronte al paragone con il glorioso passato, più la mancanza atavica di chi la differenza dovrebbe farla in campo invece che altrove (Balotelli docet). Fine di un ciclo.

 

Stefan Radu-Antonio Candreva


VOTO 3 LAZIO-PETKOVIC:

I biancocelesti incappano in una brutta sconfitta interna contro il Genoa, ricalcando l’esito di 12 mesi fa quando fu Borriello a decidere la sfida. Petkovic sembra già a corto di idee e quasi tutto l’ambiente sembra avergli voltato le spalle, specie per la gestione dei big dello spogliatoio, Hernanes su tutti. L’idea di innovare tatticamente il gioco della squadra non sta pagando e i troppo infortuni pesano come macigni sulla credibilità del progetto Lotito, ormai smascherato nell’effettivo obiettivo di mantenere una mediocrità latente. Acque pericolose.

 

 

Antonio Di Natale


VOTO 4 DI NATALE:

Lo sfogo della passata stagione sta trovando in quest’annata le dovute conferme. La voglia di appendere le scarpette al chiodo da parte del bomber bianconero sembra infatti sempre più vicina e in coincidenza con il suo stato di forma non impeccabile brilla molto poco la squadra guidata da Francesco Guidolin alla sesta sconfitta in campionato schiaffeggiata da un’Inter imprendibile: 0-3 il risultato finale grazie ai gol di Palacio, Ranocchia (primo italiano in gol per i neroazzurri) e Alvarez. Confidando in un repentino recupero per il bene del massimo campionato sempre latente nella casella nuovi talenti di casa nostra e ancorato ai vecchi senatori (Totti, Pirlo, Di Natale) ci chiediamo però se non si possa  parlare di: Ritiro anticipato?    

 

Delio Rossi


VOTO 5 DELIO ROSSI:

Nella giornata delle panchine a rischio non possiamo non inserire in graduatoria Delio Rossi, alle prese con mille difficoltà nella sua avventura sulla panchina della Sampdoria. L’ex Lazio rimedia una pesantissima sconfitta interna contro il Sassuolo, diretta rivale alla salvezza, subendo quattro gol a Marassi e mostrando crepe a dir poco preoccupanti. Gabbiadini in panchina e Pozzi promosso titolare sono mosse che non bastano a risollevare le sorti di una squadra allo sbando.  Aria d’esonero. 

 

 

Paulinho


VOTO 6 LIVORNO:

Dopo esserci andata vicino nella gara contro il Torino terminata con un pirotecnico 3-3 la compagine guidata da Nicola centra una vittoria che mancava da ben sette partite: 15 settembre, 2-0 sul Catania. A decidere la sfida, come in quell’occasione, l’ennesima rete del brasiliano Paulinho assolutamente a suo agio nella massima serie. Speranza.  

 

 

Fiorentina


VOTO 7 
BORJA VALERO:

Come già visto nella passata stagione uno dei pochi spagnoli a riuscire a fare la differenza nel campionato italiano bagna con il gol la sua presenza nella scala del calcio con una prova in perfetta sintonia tra qualità e quantità. Nell’annata 2012-2013 fu un’azione solitaria conclusa con un sinistro ad incrociare a propiziare la rete contro i rossoneri, stavolta un destro a porta sguarnita sotto la traversa ad approfittare della grave disattenzione dell’estremo rossonero Gabriel. Valore aggiunto.

 

 

Luca Toni


VOTO 8 VERONA:

E sono sei. Sesta vittoria consecutiva al Bentegodi per gli uomini di Mandorlini, mai così prolifici in casa, nemmeno nello storico 84′-85′. Oggi al posto di Elkjaer a guidare l’attacco gialloblù c’è l’inossidabile Luca Toni, ancora in gol e sempre più leader del gruppo. A quota 22 nessun sogno sembra precluso, specie se i giovani terribili come Iturbe continueranno su questi livelli. Fortino inespugnabile. 

 

 

Marek Hamsik


VOTO 9 LA ROSA DEL NAPOLI:

Per il tecnico Rafa Benitez nessun problema di formazione e intercambiabilità assoluta nel reparto offensivo: quando non gira Higuain ci pensa Mertens, quando Pandev non è all’altezza torna in auge Hamsik, con la felice costante di un Callejon in stato di grazia e arrivato a sei centri in campionato. A lungo andare il peso di questo attacco può dimostrarsi una discriminante fondamentale nella corsa scudetto. Spaccanapoli. 

 

 

Domenico Berardi


VOTO 10 BERARDI:

Scoprire solo adesso questo ragazzo è una colpa che in pochi possono permettersi visto che appena diciannovenne è già pronto a fare la differenza nella massima serie, come in quella cadetta lo scorso anno. Prima tripletta in carriera (due su calcio di rigore) e prima storica vittoria esterna del Sassuolo. La Juventus si è già accaparrata la metà del cartellino la scorsa estate e sembra ormai chiaro che i palcoscenici alla sua altezza sono ben altri, con tutto il rispetto per il signor Mapei. Predestinato.

 

 

A cura di Papi&Piccinini

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