REPUBBLICA.IT Roma da record non si ferma più. Il Napoli si arrende all’Olimpico

Pjanic

La Roma non si può più nascondere. Schianta anche il Napoli, allunga a 8 vittorie consecutive la sua serie record e se ne va in fuga. E’ vero che è ancora presto ma non considerare, a questo punto, anche i giallorossi in corsa per lo scudetto sarebbe follia. Il Napoli torna a casa a testa bassa ma soprattutto con tante recriminazioni. Per due volte ha avuto, nel primo tempo, l’occasione per dare un volto diverso alla partita ma non l’ha sfruttata. E dopo essere andata sotto ha finito per sbattere contro l’invalicabile muro giallorosso che ha consentito a De Sanctis di portare a 501′ l’imbattibilità.

DECISIVO L’INFORTUNIO A BRITOS – La chiave della gara è stata l’uscita di scena di Britos, fino al 40′ di gran lunga il migliore degli azzurri. Il Napoli si è disunito, Cannavaro, a freddo, non ha trovato le contromisure per fermare Gervinho e ha finito per consentire ai giallorossi di crearsi l’occasione giusta per sbloccare prima il risultato e poi, con un ingenuo fallo su Borriello, di chiudere la partita su rigore.

UNA ROMA IMPLACABILE – Al di là dei demeriti del Napoli, la Roma, va detto, si è confermata squadra cinica e implacabile. Ha concesso agli avversari il minimo indispensabile, soprattutto dalla parte di Dodò, che ha faticato a calarsi nei panni del vice-Balzaretti. Ma non ha mai tremato, sorretta in difesa dai monumentali De Rossi e Benatia e sorretta a centrocampo dalle geometrie impeccabili di Strootman e Pjanic che, evidentemente, non hanno patito le fatiche internazionali.

BENITEZ PERDE IN EXTREMIS HIGUAIN – Oltre a Zuniga, Benitez in extremis ha dovuto rinunciare anche a Higuain e Armero, non al meglio. Di conseguenza ha promosso Pandev centravanti, spostando a sinistra in difesa Mesto. A destra, invece, si è rivisto il rientrante Maggio. Nella Roma, Garcia ha recuperato Maicon e gli ha restituito la maglia da titolare sulla destra mentre a sinistra, alla fine, ha deciso di rimpiazzare lo squalificato Balzaretti con Dodò.

TOTTI S’INFORTUNA DOPO MEZZ’ORA
 – Dopo un quarto d’ora di studio, la Roma ha provato a prendere il sopravvento spaventando Reina prima con un colpo di testa di De Rossi e poi con un sinistro di Gervinho di poco a lato. Il Napoli si è spaventato, ha abbassato il baricentro ma, appena ha potuto, ha colpito di rimessa, sfruttando un attimo di sbandamento della squadra giallorossa, disorientata dall’uscita di Totti per un sospetto stiramento.

PANDEV E INSIGNE, OCCASIONI D’ORO SCIUPATE – La palla buona per passare è capitata al 34′ a Pandev che, lanciato solo verso la porta, si è fatto, però, ipnotizzare dall’ex compagno De Sanctis che gli ha smorzato la conclusione, consentendo a De Rossi di respingere il pallone poco prima della linea. Gli azzurri si sono rinfrancati, hanno insistito ma hanno ancora peccato di precisione. Al 45′ è toccato a Insigne sciupare il possibile 0-1 con un destro sul palo esterno da favorevole posizione.

PJANIC, PUNIZIONE CAPOLAVORO
 – La Roma ha ringraziato e, approfittando dell’uscita dal campo di Britos per un infortunio alla spalla, ha colpito. Il subentrato Cannavaro ha steso al limite Gervinho consentendo a Pjanic di sbloccare il risultato, nel 4′ di recupero, con una magnifica pennellata sotto l’incrocio.

DISASTRO CANNAVARO, PJANIC RADDOPPIA
 – Il Napoli è rientrato in campo determinato a pareggiare ma non è riuscito a rendersi pericoloso che con un paio di conclusioni da fuori, di Inler ed Hamsik, che hanno scheggiato i legni giallorossi. La Roma, complice anche l’infortunio a Gervinho, ha arretrato il raggio d’azione ma non ha mai rinunciato a contrattaccare. E al 71′ ha costruito l’azione con cui ha messo al sicuro il successo: su un cross di Florenzi, Cannavaro ha cinturato Borriello obbligando Orsato a decretare rigore e espulsione. Sul dischetto è andato Pjanic che non ha fallito l’occasione per diventare l’uomo copertina.

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