GAZZETTA DELLO SPORT C’è Strootman, lo studente da applausi

Kevin Strootman

(C. Zucchelli) – Magari qualche tifoso avrà avuto un brivido, visto che anche José Angel, appena arrivato a Roma, pubblicò su un social network una foto sorridente davanti la porta di casa. Le similitudini, sperano i romanisti, dovrebbero però finire qui. Perché Kevin Strootman, al contrario della meteora spagnola, sembra un giocatore di altra caratura. E sembra anche di buon umore, a giudicare dalla foto messa ieri su Instagram. L’olandese si mette in mostra e riceve centinaia di commenti da parte dei tifosi che ignorano la casa e pensano solo ad incoraggiarlo per il suo esordio ufficiale in giallorosso, forse addirittura da titolare.

BALLOTTAGGIO BRADLEY – L’appuntamento è per le 18 all’Olimpico e vederlo contro il Verona, considerando la smorfia con cui aveva lasciato due settimane fa Terni dopo la distorsione alla caviglia, è quasi una sorpresa. Ma l’olandese, convocato anche da van Gaal per il doppio impegno contro Estonia ed Andorra, è uomo di ferro e, appena passato il dolore, si è messo subito a lavorare coi compagni, sorprendendo anche medici e fisioterapisti. Tutto l’opposto di Stekelenburg, il connazionale che lo ha preceduto a Trigoria.

A LEZIONE – Le differenze col portiere non si esauriscono qui: Strootman si è messo sotto con le lezioni d’italiano, come da precisa richiesta di Garcia, e durante la fisioterapia dei giorni scorsi stava sul lettino con un libro per velocizzare l’apprendimento. Non parla ancora, ma inizia a capire quello che dicono i compagni. E in campo il punto di riferimento è Pjanic, traduttore ufficiale.

TRE TENORI – Con loro c’è De Rossi, il regista, a formare il centrocampo che Garcia ha preteso. Una volta arrivato l’olandese, il tecnico ha bloccato prima il bosniaco e poi De Rossi: «Li voglio insieme», ha ordinato ai dirigenti, costretti a prenderne atto. Tanto che qualcuno, a Trigoria, riporta una frase di Sabatini detta qualche settimana fa: «Per Garcia sono come i tre tenori».

PERSONALITA’ – Se la musica sarà all’altezza si vedrà in queste settimane. La prossima non staranno insieme, ma prima di raggiungere le nazionali (Pjanic va con la Bosnia, De Rossi con l’Italia) c’è il debutto all’Olimpico. Per Strootman sarà la prima partita ufficiale in giallorosso, per De Rossi la numero 419 (308 in A), per Pjanic invece la numero 61 (58 in A). Negli ultimi anni il centrocampo della Roma non ha mai avuto interpreti fissi, a loro tre Garcia chiede sostanza, qualità, corsa, inserimenti e gol. Un lavoro fondamentale, che nelle stagioni precedenti la Roma in mezzo al campo non ha mai avuto. A Strootman, le cui magliette sono le più vendute dopo quelle di Totti e Maicon, il compito di giustificare l’investimento (16,5 milioni e mezzo più bonus, l’acquisto più caro di questa sessione di mercato) e anche il compito di ripagare la fiducia di Garcia.

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