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IL ROMANISTA L’astinenza è finita, ora si riparte

Curva Sud

(G. Sanzotta) Finalmente si riparte. Finalmente potremo tornare a discutere di calcio, di rigori negati. A rivivere le emozioni che solo quella maglia può darci. Non ne posso più di Cassazione, di Pdl che cambia nome, di Berlusconi e della corsa alla successione. Non ne posso più di chi al bar la mattina ti chiede ansioso: durerà? Cosa durerà? Il governo. Ci vorrebbe Nostradamus. Un’estate appesi a messaggi rassicuranti, ad attese apocalittiche. Ti alzi triste dopo aver sentito le previsioni occupazionali, poi ti risollevi con lo spread: Ti sembra di essere allo zoo quando ascolti pitonesse, falchi, colombe e perfino corvi. Tutti che urlano, in tv, nelle strade. Perfino al mare ti raggiungono con i loro apparecchi con striscioni. Così tra uno striscione che pubblicizza un dentifricio, una marca di pasta, un locale ,vedi anche un forza Silvio. Non è un idolo calcistico locale. No è proprio quel Silvio. Così anche in spiaggia ti raggiunge il circo rumoroso di una politica rumorosa e inconcludente come un tuono senza la saetta. E’ tutto un gran vociare che il processo di Biscardi appare un programma soporifero.

Adesso basta: Finalmente la mente, il cuore hanno altro a cui pensare. Banale per banale preferisco la discussione animata sulla domenica calcistica che quella sulla grazia a un ex premier. E poi finalmente il gran caldo e il sole hanno fatto il loro onesto lavoro. Le bandiere pallide di quelli che hanno provato a vantarsi di essere i primi a Roma si sono ulteriormente sbiadite, ormai sono bianche come quella che domenica sera hanno sventolato all’Olimpico. E nel vedere quelle facce tristi di chi a maggio si era illuso ho provato uno strano senso di euforia. Si torna nella competizione sportiva infinita ed affascinante dove chi vince se perde troppo tempo a festeggiare viene travolto tanto che della vittoria rimane un antico ricordo e bruciante e presente è invece la sconfitta. Salutare perché stronca tracotanza e presunzione.

Bentornato campionato perché chi è andato in vacanza senza festeggiare ha della delusione solo un ricordo e tanta speranza per il futuro. Bentornato campionato anche perché, confessiamolo, noi amanti del calcio, noi che trepidiamo, ci appassioniamo e talvolta ci arrabbiamo eravamo in crisi di astinenza Le amichevoli o anche le gare della Nazionale non possono bastare, anzi sono come il profumo di tabacco per un fumatore, fanno solo venire più voglia di fumare. Ma se fumare fa male, la passione per il calcio e la Roma, no.

Adesso ci risvegliamo dal torpore estivo, dalle domeniche pomeriggio a vedere le repliche in tv di sceneggiati. Dalla noia di settimane senza calcio vero, quello giocato sul campo, da settimane di parole vuote su nuovi calciatori, sulle partenze, sui proclami, sui giuramenti di fedeltà traditi davanti a un euro. Adesso si fa sul serio e quel pallone che rotola vince la noia, quella rete che si gonfia è la nostra emozione che si esprime in poltrona davanti alla tv o allo stadio in un urlo liberatorio. Ed è tanta la voglia di urlare, abbiamo due anni di grida strozzate dalla delusione. Ora vogliamo divertirci anche noi. La speranza è riposta in una squadra che sembra avviata sulla buona strada, capace di crescere e di incamminarsi sul cammino che spetta a Roma e alla Roma. Indipendentemente dai protagonisti che vanno e vengono. Per questo il calciomercato non mi appassiona e non mi ha mai appassionato. Troppa importanza viene data a oscuri calciatori che, con una saggia operazione di comunicazione, vengono trasformati in campioni solo per aumentare i compensi. Mille nomi che circolano tra campioni e brocchi che alla fine dell’estate, quando conteranno i risultati resteranno solo sulle pagine invecchiate dei giornali.

Perché contano quelli che quella nostra gloriosa maglia indosseranno veramente, che hanno scelto di indossare, lo sappiamo che lo fanno per soldi e non per amore (salvo le eccezioni che tutti sappiamo) ma hanno il dovere morale di meritarla. Ci aspettiamo da loro che sappiano farlo. Anzi abbiamo la concreta speranza che lo faranno. Da domenica in campo le parole lasceranno il posto ai fatti. E da domenica basta film o aperitivi con gli amici. C’è la Roma. PS: A dire il vero la nuova stagione non è cominciata male. Quelle facce tristi dei laziali all’Olimpico è stato un bel vedere. In fondo se la sono cercata. Non sono stati loro a dire di essere i primi a Roma? Infatti, primi a scendere in campo e primi a beccarle. Bentornato campionato.

 

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