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CORRIERE DELLO SPORT Garcia: “Manca la testa”

Rudi Garcia

(M. Evangelisti) – Improvvisamente Rudi Garcia si è reso conto di non essere capitato nei giardini dell’Eden. Semmai in un più prosaico orto maltrattato dagli elementi e bisognoso di molte cure e molta attenzione per produrre frutto. Naturalmente se lo immaginava, però voleva capire fino a che punto fosse necessario lavorare giorno e notte sulla Roma e quanto invece fosse possibile lasciar fare alla natura, al puro talento di cui la squadra non è sprovvista.

ARIA CONDIZIONATA – Siamo tutti esseri umani. Ai tifosi avrebbe fatto comodo una bella vittoria contro una delle squadre più prestigiose del mondo, ai giocatori avrebbe fatto comodo compiacere il presidente Pallotta chiudendo la tournée americana imbattuti, a noi scrivere di un successo. Garcia ha assaggiato la vittoria su Mourinho e quando ne ha ordinata dell’altra il piatto era esaurito. Il Chelsea l’ha spuntata all’ultimo fiato sulla Roma perché l’ha meritato, perché ha una rosa più ricca e perché entra in area più facilmente dei giallorossi, ancora appesi alle corde di salvataggio distribuite da Totti. D’altra parte per mezz’ora buona una Roma privata di De Rossi e Pjanic dall’aria condizionata americana – mescolata in un cocktail micidiale con il caldo umido di Washington – ha giocato meglio del Chelsea. E questo non lo dimentica nessuno. Tanto meno Garcia, al quale ha fatto più rabbia che tristezza l’abbandono della partita nel secondo tempo. Siccome non è tipo da chinare la testa e tirare avanti, si è sfogato: «Buono il primo tempo, con diverse occasioni da parte nostra. Poi loro hanno inserito gente fresca e noi ci siamo abbassati. Ma quando mancano le gambe bisogna giocare con la testa. Magari tenere la palla. Il problema secondo me è stato questo, il calo fisico non è la questione più importante»..

PER IL BAVERO – Garcia urla a bassa voce perché tutti lo sentano forte e chiaro. Pur sapendo che in fondo la sua Roma sta girando nella direzione e alla velocità giuste. E che si può fare di più. «Pjanic aveva la febbre a 39, De Rossi il collo bloccato. Senza di loro non ci sono molte soluzioni a centrocampo. Comunque Strootman può giocare in qualsiasi posizione e agire anche da regista». A volerci vedere un messaggio, anche qui Garcia sembra alzare il dito ammonitore. (…)

Meglio chiassosi che rassegnati. Quindi Garcia non ha fatto drammi sul diverbio di parole e gesti con Maicon a metà del secondo tempo. Il brasiliano, reduce da cinque infortuni cinque, voleva il cambio, l’allenatore lo ha ritardato. «Stavamo solo discutendo sul modo migliore di coprire in difesa», è la versione ufficiale di Garcia.

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