CORRIERE DELLA SERA Ljajic arriva, si allena, segna. E sceglie la maglia di Lamela

Ljajic

(G. Piacentini) Non ha voluto perdere tempo Adem Ljajic, che ieri è sceso subito in campo per il primo allenamento in giallorosso, segnando pure un gol. Il modo migliore per dimostrare a Rudi Garcia che sta bene e che ha voglia di giocare,magari già domenica all’Olimpico contro il Verona. Il primo giorno romanista di Adem Ljajic è stato tutto una corsa: l’arrivo a metà mattina alla stazione Termini, poi un primo passaggio a Trigoria per salutare i suoi nuovi compagni (si è fermato a parlare con Francesco Totti) e per firmare – la Roma ha pubblicato su Twitter una foto insieme al Ceo Italo Zanzi – il contratto che lo legherà alla società giallorossa per i prossimi quattro anni. Nel pomeriggio le visite mediche al Campus Biomedico, dove non si è sottratto ad un primo bagno di folla e ha firmato autografi ad un gruppo di tifosi presenti, e il ritorno al Bernardini per prendere parte all’allenamento pomeridiano diretto da Rudi Garcia.

Tra un impegno e l’altro, Ljajic ha trovato anche il tempo per andare visitare quella che dovrebbe essere la sua nuova casa, con un agente immobiliare d’eccezione: Daniele De Rossi (accompagnato dal suo agente Sergio Berti) che gli ha messo a disposizione l’abitazione occupata da Daniel Osvaldo, con la speranza che il serbo sia un inquilino più longevo rispetto all’argentino, costretto a togliere le tende dopo soli due anni. Una speranza condivisa anche dalla Roma, che per averlo ha sborsato 11 milioni di euro, più 4 di eventuali bonus «legati al raggiungimento da parte del calciatore e della As Roma di determinati obiettivi sportivi».

La Fiorentina avrà diritto ad una percentuale (che dovrebbe aggirarsi intorno al 10%) sulla plusvalenza relativa ad un eventuale cessione futura: se Ljajic sarà rivenduto a 21 milioni, ad esempio, la società viola riceverà una percentuale sui 10 milioni in più incassati dalla Roma rispetto agli 11 pagati. Non c’è traccia, per il momento, di clausole rescissorie – consentite solo per l’estero -ma c’è una sorta di«gentlemen’s agreement» tra le parti, che in futuro potrebbe tramutarsi in un accordo (privato) scritto che consentirebbe al serbo di liberarsi ad una cifra stabilita. Una richiesta che conferma quanto il serbo abbia idee chiare e personalità, e che ha cominciato a dimostrare già dalla scelta della maglia che vestirà quest’anno: non la 22 che portava a Firenze (e che resta sulle spalle di Mattia Destro) ma la numero 8 di Erik Lamela.Ha preso il toro per le corna, Ljajic, che sa che non potrà sottrarsi ai paragoni con «El Coco»: il suo compito, ora, è quello di non farlo rimpiangere.

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