Luis Enrique, Zeman e ora Garcia: inizia la terza rivoluzione americana in casa giallorossa, con la costante tattica del 4-3-3. Dopo il possesso palla dell’asturiano e l’esasperata ricerca della verticalizzazione del boemo, il francese ha il compito di riportare equilibri persi in quel di Trigoria.
Solito schema, ma – appunto – diversa interpretazione tattica, a partire dalla posizione di Florenzi, punto di forza dello scacchiere di Garcia. Il centrocampista romano continua ad essere il jolly della Roma: dopo aver ricoperto il ruolo di terzino, di esterno di centrocampo, oltre al suo naturale ruolo di interno, ieri sera è stato schierato da esterno d’attacco, a completare il reparto già formato da Totti e Borriello. Fondamentale in fase di copertura, in quanto capace di occupare i buchi lasciati dai compagni, altrettanto importante in fase offensiva, con i suoi inserimenti negli spazi. E’, infatti, l’attaccante più pericoloso fin dall’inizio, quando ispirato da Totti costringe subito Bardi al miracolo; poi nel secondo tempo colpisce un palo, prima di realizzare la rete del raddoppio con un ottimo sinistro al volo. A fine gara il tecnico francese spiega anche, come se ce ne fosse bisogno, il perché della scelta di schierare il giovane centrocampista in attacco: “E’ stato il nostro goleador in precampionato”.
Andando ormai a ritroso nella nostra analisi tattica troviamo il secondo aspetto positivo della giornata: il centrocampo. De Rossi torna in cabina di regia, ma non gioca da libero aggiunto come lo avevano abituato a fare nelle ultime stagioni. Avanza il suo raggio d’azione, comunica molto con i compagni e, soprattutto, con il suo tecnico, che invita la squadra a cercarlo per iniziare ogni azione; ripaga con la rete del vantaggio. Una rete alla De Rossi, con uno straordinario destro da fuori area, che mancava da più di 400 giorni e che lo deve rilanciare anche con la maglia della sua Roma.
Poco impegnata la difesa, contro un avversario che darà filo da torcere a molti, ma che è sicuramente più solido dietro di quanto pericoloso in avanti. La nota positiva vien da fatto che, comunque, la coppia Benatia-Castan non subisce goal, fatto a cui ci si era disabituati negli ultimi anni. E, sempre dai 4 dietro, altra nota positiva è la condizione di Maicon, che ara la fascia costringendo anche il tecnico avversario, Nicola, a sostituire Gemiti dopo 30 minuti.
A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9