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REPUBBLICA.IT Roma, Garcia: “Chi contesta è tifoso della Lazio”

Rudi Garcia

(M. Pinci) – Dopo un vivave battibecco tra Osvaldo e i sostenitori giallorossi (presi di mira anche Pjanic e Balzaretti), il tecnico invita a sostenere la squadra: “Che ci lascino lavorare con serenità, che ci diano fiducia e ci giudichino in base ai risultati”. Nercato: “arriva un giovane portiere. De Rossi? Spero di non vederlo partire”

RISCONE DI BRUNICO – L’allergia al buonumore ormai conclamata dalle parti di Trigoria evidentemente deve essere anche contagiosa. Primo giorno di ritiro, prima conferenza stampa. E primo caso della stagione. Neanche il tempo di avere un microfono sotto il naso, ecco Rudi Garcia travestirsi da giustiziere: “Chi contesta la Roma non è tifoso della Roma. Al massimo è della Lazio”. Mentre tutto intorno, il ribelle Osvaldo discuteva anche animatamente con qualche tifoso. L’alba della nuova stagione inizia con i nervi a fior di pelle.

GARCIA: “CHI CONTESTA È DELLA LAZIO” – Non che dopo il raduno battezzato da una cinquantina di “indignados” tra l’altro neanche troppo convinti ci si potesse aspettare sorrisi e pacche sulle spalle. Ma forse, proprio per l’inconsistenza delle critiche ricevute – per carità, senza colpa alcuna – Garcia avrebbe potuto evitare si alzare il fuoco ad altezza uomo, colpendo al cuore quei tifosi scottati non più tardi di un paio di mesi fa dalla delusione di una coppa Italia che si sono visti “alzare in faccia” dai laziali. Forse a Rudi, che in quei giorni viveva nella tranquilla Lille e non era ancora neanche stato contattato, non lo hanno spiegato. Forse non immagina che dare del “tifoso della Lazio” a un romanista non è esattamente il modo migliore per farselo amico. DI certo su di lui si è sollevato uno tsunami di critiche che ha di fatto reso superflua il resto della conferenza stampa, in cui si è discusso di moduli (“Il 4-3-3 sarà uno dei sistemi che utilizzeremo. Forse quello privilegiato, ma ne useremo tanti”), di giocatori in arrivo (“Prima saranno qui meglio sarà, ma c’è ancora tempo”) e in partenza (“Osvaldo e Marquinhos per il momento sono qui, ma chi parte verrà rimpiazzato”), e in bilico (“De Rossi meglio averlo con noi che contro, ma io e Sabatini sappiamo di chi abbiamo bisogno”).

CONFRONTO GARCIA-TIFOSI, DITO MEDIO DI OSVALDO – Nella testa di tutti, ma tutti davvero, girava soltanto a quella frase. E così, a conferenza finita, un gruppo di ultrà arrivato per far sentire il proprio dissenso, ne ha chiesto conto al tecnico: un confronto di qualche minuto, in cui Garcia ha risposto a chi si presentava come “quelli che contestano”. A schiena dritta l’allenatore non si è piegato perché, racconta ai suoi collaboratori, “Bisogna sempre proteggere i giocatori”. Con i romanisti più nervosi ha parlato anche Balzaretti, mostrandosi più vicino alla loro idea: “Quella della scorsa stagione è una macchia che rimane, mille vittorie non la cancelleranno”, ha detto, raccogliendo persino qualche consenso. Decisamente meno bene è andata a Osvaldo: dopo il ritardo di due giorni con cui si è presentato a Trigoria e le tante polemiche della scorsa stagione l’attaccante è stato insultato da un gruppo di tifosi. A cui avrebbe risposto, secondo alcuni di questi, mostrando il dito medio. L’ennesima rottura con l’ambiente di un giocatore ancora della Roma soltanto formalmente, ma già ai margini, e soltanto in attesa di sistemazione. “Ma o mi portate a un club come la Juve o il Real oppure resto qui”, la sua risposta a chi gli proponeva l’offerta del Southampton. L’agente e a San Pietroburgo per trattare con lo Zenit. L’addio, però, resta ancora complicato.

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