LA GAZZETTA DELLO SPORT Bradley e i suoi fratelli “La concorrenza sarà uno stimolo per tutta la Roma”

Bradley

(A.Pugliese) Poteva andare via già all’inizio di questo mese, ma la Roma lo ha dichiarato incedibile. Un po’ perché ci crede, un po’ perché Michael è un ragazzo d’oro, di quelli da trovare nell’uovo di Pasqua. Ed un po’ perché per la Roma americana resta sempre il miglior testimonial a casa propria, negli Usa. Sta di fatto, però, che Bradley si appresta ad iniziare la sua seconda avventura in giallorossa e proprio come un anno fa, quando sbarcò a Riscone negli ultimi giorni di ritiro, anche questa volta è chiamato a conquistarsi campo, minuti e fiducia con il sudore e la consapevolezza della fatica. «Ma io sono uno che dà sempre tutto per la squadra e poi il calcio non si gioca sulla carta — dice lui —. So che la concorrenza a centrocampo è forte, ma darò tutto per giocare ed aiutare la Roma a vincere».

RICCHEZZA INFINITA  Con l’arrivo di Strootman, la nuova vita di Pjanic e De Rossi ancora in rosa, la ricchezza del centrocampo della Roma oggi sembra infinita. Tanto che i tre di riserva sembrano essere Florenzi, Marquinho e lo stesso Bradley, gente che in molte altre squadre sarebbe titolare fissa (o quasi). «Per arrivare dove vogliamo servono tanti giocatori forti. Siamo contenti per l’arrivo di Strootman, è un centrocampista forte. Magari avrà bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, ma gli daremo tutti una mano. Comunque sono convinto che ognuno di noi, a centrocampo, può dare un contributo importante».

RISCATTO Anche perché la Roma ne ha immenso bisogno, per riscattare le ultime due deludenti stagioni. «È finito il tempo delle parole, adesso servono i fatti. Dove possiamo arrivare lo può dire solo il campo. La società ci sta dando tutto quello che serve, adesso tocca a noi fare bene. Dobbiamo puntare il più in alto possibile, lottare per la Champions. La Roma ha bisogno di questo, arrivare sesti o settimi non basta, è chiaro». Ecco perché nella Roma stanno cambiando tante cose, interne ed esterne. «Garcia ci chiede più pazienza rispetto a Zeman, che voleva che giocassimo subito la palla in avanti. Ora, invece, è importante avere possesso e far girare il pallone». La chiusura su Marquinhos, che ieri ha svolto le visite mediche a Parigi: «Gli auguro tutto il meglio, non abbiamo avuto la possibilità di salutarlo. Ma sono sicuro che tornerà a Trigoria per farlo». Lui, nel frattempo, probabilmente si sarà ritagliato ancora una volta un ruolo da protagonista .

Top