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IL ROMANISTA Il passato non si dimentica

Damiano Tommasi

(M. Izzi) – ne di Brunico sembra Madonna di Campiglio prima dell’inizio di uno slalom di Coppa del Mondo. Nuvoloni bassi che ti entrano fino in camera al mattino, cartellonistica della funivia che t’invita a prendere gli sci e a chiedere che intertempo hai realizzato. Il 19 luglio ho assistito alla manifestazione organizzata da UTR e AIRC per salutare la squadra e presentare ai tifosi i nuovi acquisti e ho trovato un ambiente sereno ma molto concentrato a far bene. Salutando Mauro Baldissoni, al quale ho fatto i complimenti per l’omaggio (splendido e indelebile) fatto dall’AS Roma al Football Club di Roma e all’intera storia giallorossa con la realizzazione della prima maglia di questa stagione, ho notato la stessa concentrazione.

Sul campo la scena è la stessa che avremmo potuto raccontarvi anche la stessa stagione, con un Francesco Totti tirato al massimo che ha inanellato giri di campo a profusione al fianco di Borriello. Per le strade di Brunico abbiamo poi iniziato a scorgere i volti familiari di tanti ex, primi tra tutti Nela, Chimenti e Scarchilli, che hanno parteciperanno al settimo memorial Luisa Petrucci tra una Selezione Mista Vecchie Glorie e l’Unione Tifosi Romanisti. Pomeriggio perfetto per l’UTR e il suo presidente, con tanti tifosi e la presenza in campo di Salvatore Scaglia, team manager della Roma, Matteo Vespasiani e Alessandro Spartà di Roma Channel e naturalmente di Sebino Nela (che ha cercato con puntiglio la sua maglia numero “3” e ha insistito per farsi ritrarre con lo striscione dedicato a Luisa Petrucci), Alessio Scarchilli e Antonio Chimenti.

Per Fabrizio Grassetti (che ieri sfoderava un incredibile paio di scarpe giallorosse) sarebbe stato addirittura il giorno perfetto se non ci fosse stato in apertura, il gol (peraltro splendido) di Primo Falappa, storica colonna dell’UTR, in “prestino non oneroso”) alla selezione mista, che ha esultato come neanche Pruzzo nello spareggio UEFA di Perugia aveva osato fare. Rolando Valentini, presidente del gruppo Luisa Petrucci, ha esternato tutta la sua soddisfazione per l’esito della manifestazione: «Mi fa molto piacere che a otto anni dalla sua scomparsa zia Luisa sia ancora così presente nel cuore della gente, dei tifosi, degli amici che l’accompagnavano nella sua militanza romanista e di quegli atleti che lei trattava come figli e che, evidentemente non l’hanno dimenticata. Ho particolarmente apprezzato la presenza della delegazione di Roma Channel (che ha ripreso la gara) e dello staff tecnico della Roma rappresentato da Scaglia. Che devo dire ancora? Non posso che dare l’appuntamento all’anno prossimo».

Il memorial va dunque in archivio (2-1 il risultato finale nonostante un rigore inutilmente invocato dall’UTR nel finale) e inizia il conto alla rovescia per la gara di oggi tra Vecchie Glorie e Selezione Magistrati. A Riscone sono attesi tra gli altri Desideri, Candela, Rizzitelli, Policano, Scarnecchia, Vierchowod, Pruzzo, Righetti, Aldair per un autentico festival della memoria romanista. E a proposito di memoria mi è impossibile, una volta fatti questi nomi non ricordare cosa accadeva proprio qui, trent’anni fa, quando il 24 luglio 1982, si disputò la prima partitella a campo intero di un’annata entrata nella leggenda.

Le formazioni? Le abbiamo ritrovate e con quel pizzico di scaramanzia che non abbandoniamo ci piace riproporvele. Francesco Rocca che si era già ritirato da un anno partecipò alla sgambata (facendosi valere), assieme a Fabbri, un giovane in prova. Ecco dunque quei gloriosi schieramenti:
Roma (Arancione): Biagini, Nappi, Maldera, Righetti, Nela, Di Bartolomei, Valigi, Chierico, Iorio, Pruzzo, Scarnecchia. Roma (Rossa): Pappalardo, Spinosi, Lucci, Fabbri, Baldieri, Giannini, Faccini, Superchi, Rocca, Eritreo, Tancredi. (Reti: Rocca, Iorio).
Sempre ieri, parlando di Rocca, ho fatto visita a quello che era il vecchio “percorso di guerra” su cui si allenava la Roma negli anni ’70 e ’80. Un tracciato di tre chilometri e cento metri. Nel 1975 Francesco stabilì il record imbattuto di quel circuito in 11:55. Di quella Roma è rimasto ancora sulla breccia Silio Musa, una leggenda che svolge come sempre in maniera impeccabile il suo compito e garantisce continuità tra “quelle Rome” del passato e quella che stasera porterà a termine le fatiche dell’ennesimo ritiro della vicenda sportiva romanista consumato tra questi meravigliosi monti. Non possiamo chiudere il nostro pezzo senza ricordare il mitico Luciano l’Uragano, questo ritiro di Brunico è il primo senza la sua presenza, ieri è stato ricordato anche lui come meritava.

 

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