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GAZZETTA DELLO SPORT Gillet, c’è la stangata. Illecito per dodici, stop al portiere: tre anni e mezzo

Gillet quando giocava nel Bari

(M. Galdi) – È arrivato il giorno dei verdetti di primo grado del filone Baribis del calcio scommesse. All’esame della Disciplinare l’impianto accusatorio della Procura federale avrebbe tenuto, del resto la Procura della Repubblica di Bari aveva verificato per bene le combine di BariTreviso e SalernitanaBari. Per questo la squalifica di Jean François Gillet dovrebbe essere vicina alla richiesta di 4 anni fatta da Palazzi: almeno 3 anni e mezzo di squalifica anche se ieri sera si rincorrevano le voci che uno dei due illeciti contestato fosse stato cancellato. Al massimo però potrebbe essere derubricato a omessa denuncia che farebbe salire di qualche mese i tre anni e mezzo ipotizzati. Oltre una decina gli illeciti, derubricate alcune posizioni a omessa denuncia e potrebbero spuntare anche dei proscioglimenti.

Un lavoro certosino La Disciplinare ha lavora intensamente, il presidente Sergio Artico (con lui in commissione il vice vicario Franchini, componenti Andriani, Fedeli e Vasquez) ha voluto dare anche agli avvocati il tempo di predisporre gli appelli e per questo oggi solo è arrivata la pubblicazione delle decisioni. Il lavoro è stato analitico e per questo ci sono delle posizioni che si sono alleggerite (sono passate da illecito a omessa denuncia) e addirittura qualche posizione potrebbe anche essere arrivata al proscioglimento (soprattutto se dalla documentazione non si sia formata la certezza della prova dell’accusa).

Illecito sportivo Per gli altri comunque la richiesta di tre anni e sei mesi fatta da Palazzi al termine della sua requisitoria dovrebbe essere confermata. Confermata dovrebbe essere anche la richiesta di 5 anni e la preclusione per il dirigente della Salernitana all’epoca dei fatti, D’Angelo, visto che comunque aveva anche rinunciato a presentarsi e non c’era neanche il suo avvocato. Sicuramente oltre la decina gli illeciti che sono stati inflitti ai tesserati.

L’appello Le sezioni unite della Corte di giustizia federale (presidente Gerardo Mastrandrea) sono convocate per il 26 e 27 luglio sempre al NH di Corso d’Italia a Roma, stessa location del procedimento alla Disciplinare. Da questa mattina i legali dei tesserati potranno preparare le loro memorie difensive. A disposizione hanno cinque giorni comprese eventuale richiesta d’atti. È ipotizzabile che difficilmente la Procura faccia appello per le posizioni che sarebbero state derubricate (sia per eventuali proscioglimenti, che per omesse denunce). Mentre è certo l’appello di tutti i tesserati che a vario titolo avevano comunque chiesto il proscioglimento.

Derubricazioni Non avrebbe raggiunto il suo scopo l’avvocato Francesca Sogari che per Kutuzov aveva chiesto la derubricazione a omessa denuncia, mentre potrebbe aver lasciato «il segno» il fatto che gli avvocati di Spadavecchia abbiano portato in aula (e in verità il Procuratore federale non si è opposto all’acquisizione) la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Bari. Un documento che potrebbe aver convinto che il ruolo del calciatore fosse meno pesante. Non sarebbe servita neanche la perizia che gli avvocati Chiacchio e Fiorillo avevano presentato per Rajcic. Loro miravano a contestare l’attendibilità delle dichiarazioni di Esposito, soprattutto per quanto riguardava il racconto sui tempi in cui avrebbe ricevuto i soldi per la combine di BariTreviso da Rajcic: il loro assistito potrebbe avere avuto la conferma della squalifica richiesta di tre anni e mezzo. Una sorte che sarebbe comune a molti altri giocatori, compreso Caputo attuale capitano del Bari. I principali accusatori (Andrea Masiello, Marco Esposito e Davide Lanzafame) erano tutti usciti dal procedimento con il patteggiamento delle loro posizioni. Oltre a loro, avevano patteggiato anche Santoni, Gazzi, Cavalli, Stellini, Barreto e Marchese. Anche l’unica società coinvolta, il Bari, aveva patteggiato un punto di penalizzazione.

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