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CORRIERE DELLO SPORT Garcia: “Chi ci critica è un laziale!”

Garcia con tifoso

(R. Boccardelli) – Alla Mourinho, con lo sguardo dritto e le parole imbracciate come una clava. Rudi Garcia si è tolto subito il dente della prima conferenza stampa in ritiro e lo ha fatto col… botto. Senza rete e senza farsi suggerire quel che è opportuno dire. No, quella contestazione dura, pesante, anche se inscenata da pochi tifosi con striscione chilometrico non gli è andata proprio giù. Così all’inevitabile domanda, con i contestatori ancora a pochi metri non esita a dire:  «Chi critica, chi contesta non può essere della Roma. E’ della Lazio!» . Apriti cielo. Nel corso della stessa kermesse mediatica, più tardi aggiungerà, correggerà, ma alla fine il concetto sempre quello resta:  «Volevo dire che alla peggio sono laziali» , dopo aver affermato che  «la Roma ha milioni di tifosi in tutto il mondo. Tifare per la Roma significa incoraggiare la squadra e i giocatori. Chi adesso critica o contesta non ama la Roma». Ma il dado era già tratto e così il gruppetto di contestatori che avevano appreso in tempo reale le dichiarazioni del tecnico francese, sono arrivati fino al tendone che ospitava la conferenza stampa riservando qualche parola grossa anche per Rudi Garcia.

Benvenuti in Paradiso, allora. O all’inferno? Perché stride l’incantevole location di Riscone dove ti aspetti che da un momento all’altro si affacci al campo la principessa Sissi, con l’atmosfera pesante che si è immediatamente creata. Tra lo stupore ed anche il fastidio della maggioranza dei tifosi presenti al campo d’allenamento, duecento circa. (…)

Lo striscione, enorme, recitava:  «In vacanza di corsa senza chiedere scusa, per voi il rispetto è una cosa sconosciuta. Indegni!» . Riferito ancora, ovviamente, alla Coppa Italia persa il 26 maggio al culmine di un’altra stagione deludente. Appunto, benvenuti all’inferno. Per dovere di cronaca va segnalato che più piccolino ma visibile, c’era anche uno striscione sul lato opposto della tribuna con su scritto:  «Liberi di tifare». (…)

Ma proprio Rudi Garcia con la sua secca presa di posizione è riuscito quasi magicamente a ribaltare la situazione e a riportare tutti sul terreno di gioco, sul piano del pallone che anche ieri è rotolato con intensità e schemi di ogni genere sul tappeto verde. Nel pomeriggio il tecnico francese, che ieri non si è risparmiato davvero, ha ribadito alcuni concetti:  «Io capisco che si arrivi da due anni non eccelsi e che ci sono state grosse delusioni, ma questa è la Roma e deve fare il meglio. Quando sono arrivato ho fatto mio il motto: la Roma non si discute, si ama. E il mio ruolo è quello di far dare il massimo a questi giocatori e a quelli che verranno, per riportare la squadra ai massimi livelli. Il passato non posso cancellarlo io, ma non posso neanche pensare che si sia tutti in balia di questo passato. Ho una squadra di grande qualità, un gruppo che da questi primi giorni mi sembra abbia ben chiaro cos’è la cultura del lavoro. Dunque lasciateci lavorare. Io devo difendere i miei giocatori e reclamo rispetto per il nostro lavoro». Sgobbiamo per far tornare a sorridere tutti i tifosi della Roma, nessuno escluso. Guardate dove siamo, un posto bellissimo, famiglie e bambini che si divertono insieme ai loro campioni. Si lavora tanto e bene per presentarci al meglio al via del campionato».

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