(B. Tucci) “Questo è un film che abbiamo già visto”. Parlano i tifosi della Roma che non hanno più i capelli neri. «Ricordate i tempi in cui la Rometta comprava i Nordahl, gli Schiaffino, i Prati, i Renosto, e cioè ex campioni ormai sul viale del tramonto? Ecco, questa estate è in programmazione la stessa pellicola di tanti anni fa». Hanno torto? Proprio no, se analizziamo quella che è stata sino ad oggi la campagna acquisti di Trigoria e se si eccettua l’ultimo acquisto dell’olandese Strootman che conta 23 primavere. Dov’è finita la Roma che puntava sui giovani? Non è stato preso un portiere poco più che ventenne, Rafael (finito al Napoli), per acquistare De Sanctis che a marzo ha compiuto 36 anni; dall’Inghilterra è stato fatto tornare in Italia quel Maicon, ceduto dall’Inter perché in declino, che di anni ne ha 32; ci si è privati di due ragazzi promettenti come Lopez e Verre per far venire a Trigoria un difensore, Benatia, che non dovrebbe cambiare il volto della difesa. Hanno deciso di lasciare ad altri Marquinhos, una perla, pur di far cassa.
Partirà, infine, Osvaldo, mentre si spera che almeno De Rossi rimanga all’ombra del Colosseo. Insomma, che tipo di politica è quella di Trigoria? In questo clima abbastanza confuso (uso un eufemismo), alcuni comportamenti sono sbagliati. Ad esempio, quello di un esiguo numero di tifosi che si trasferisce nel ritiro della Roma per insultare i giocatori. Ed ancora, il tecnico Garcia che se ne esce con frasi che avrebbe fatto bene a non pronunciare: «Chi protesta è laziale». Ed infine Osvaldo che risponde con minacce a chi lo contesta. Insomma, c’è bisogno di ristabilire l’ordine. (…)